"Scegli viaggi e compagnie turistiche che hanno policies chiare contro il turismo sessuale a danno di minori": è uno dei consigli che l'Ecpat (End child prostitution pornography and trafficking) ha rilanciato in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, che si celebra ogni anno il 27 settembre. L'Organizzazione, nata nel 1990 per contrastare il turismo sessuale con bambini, celebra questa giornata ricordando che c'é ancora molto da fare per contrastare questo fenomeno, soprattutto in termini di informazione.
Ogni anno emergono nuove mete di turismo sessuale, che si vanno ad aggiungere a mete già tristemente note. Il turismo sessuale infantile è un fenomeno in perenne cambiamento. Mentre è stato registrato come 'problema ricorrente' in diverse destinazioni per oltre 15 anni, in altre è una 'tendenza emergente'. Ci sono mete classiche, affette da anni da questo problema, come il Messico, Brasile, Tailandia, Filippine e destinazioni emergenti come la Colombia, Ghana, Estonia, la Cambogia.
I turisti sessuali con minori provengono da tutti i ceti sociali: possono essere sposati o single, maschi o femmine, ricchi turisti o viaggiatori low cost. Una errata percezione, ma frequente, è che tutti i turisti sessuali con minori siano uomini di mezza età o anziani. In realtà si sa che sono molti i giovani turisti viaggiano alla ricerca di sesso con minori, con un conseguente abbassamento dell'età media, intorno ai 30 anni. In aumento anche il fenomeno del turismo sessuale al femminile, con donne cinquantenni alla ricerca di 'toy boy' (ragazzi giocattolo). Ma chi sono le vittime? Spesso hanno condizioni socio-economiche svantaggiate, ma molti fanno parte di minoranze etniche, comunità sfollate e altri gruppi sociali emarginati.