“Dopo due anni di difficoltà legati alla pandemia finalmente i settori termale e turistico sono in ripresa e i segnali per il prossimo futuro sono incoraggianti. In realtà va però considerato che moltissimi italiani preferiscono restare in Italia anche per i proibitivi costi dei biglietti aerei e per le incertezze belliche in vaste aree. Ma è evidente che si stia preparando un periodo di fortissima tensione economica dovuto all’aumento incontrollato del prezzo dell’energia che è arrivato a toccare livelli impensabili, con la conseguenza che i costi nelle strutture termali e turistiche sono raddoppiati e le previsioni a medio termine sono devastanti. Tale fattore rischia di vanificare i risultati faticosamente raggiunti”. Lo dice Massimo Caputi, presidente di Confindustria Federterme.
“Per questo al fine di fornire alle terme ed alle strutture ricettive una risposta immediata e concreta all’emergenza energetica – aggiunge – è stato presentato da tutti gli schieramenti politici un emendamento al Decreto aiuti per consentire di realizzare con procedura semplificata impianti fotovoltaici di potenza non superiore a 500 kW, finalizzati ad utilizzare l’energia prodotta esclusivamente per i fabbisogni di dette strutture. Tutti sanno che oggi l’energia è un bene primario, irrinunciabile e vitale per le imprese: bloccare un processo di semplificazione per la riduzione dei costi energetici significa esporre le aziende turistiche e termali ad un grave rischio, in particolare per quelle operanti tutto l’anno, e che limitano la produzione ad autoconsumo. Si invita il Governo tutto a dimostrare sensibilità e lungimiranza in ottica green sostenendo l’emendamento proposto”.
