Vittorio Messina è il nuovo presidente di Assohotel, l’associazione di categoria che riunisce le imprese della ricettività alberghiera Confesercenti.
Imprenditore della ricettività turistica e del commercio di Agrigento, Messina è dal 1985 in Confesercenti, dove attualmente ricopre la carica di vicepresidente nazionale. Dal 2017 è anche presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti, sigla che rappresenta oltre venti federazioni verticali del comparto turistico, e presidente di Confesercenti Sicilia. Tra gli altri incarichi ricoperti, è stato anche presidente della CCIAA di Agrigento e componente del consiglio dell’Ente Parco Archeologico della Valle dei Templi.
“Come imprenditore, sono onorato della fiducia accordatami da Assohotel – ha affermato il neo presidente Messina – in un momento in cui il turismo italiano ha di fronte a sé importanti sfide da affrontare. Per questo, come Assohotel, ci impegneremo al massimo, attraverso il confronto con la politica ed il governo, affinchè si creino le condizioni migliori per lo sviluppo delle imprese del settore: dagli investimenti per la modernizzazione ed efficientamento delle strutture ricettive, alla digitalizzazione, al contrasto del fenomeno della ricettività abusiva in crescita nel Paese. Dopo i due anni di stop and go imposti dalla pandemia – prosegue Messina – la ricettività alberghiera ricomincia a vedere flussi stabili di turisti, soprattutto nelle città d’arte e nelle località balneari, anche se ancora non si è riusciti a recuperare i livelli del 2019. E le difficoltà per le imprese non sono ancora finite: la ripartenza del comparto è infatti rallentata dall’aumento dei beni energetici, che sta erodendo i margini delle attività ed aumenta i costi dei servizi per i clienti. In poco più di due anni – conclude – sono già sparite per sempre circa 2.990 imprese tra alberghi ed hotel: per questo occorre sostenere ancora e meglio il settore, perché se è vero che la domanda turistica è ripartita, la corsa dei prezzi in atto, secondo nostri calcoli, costerebbe attualmente ad un albergo medio un importo di circa 98.519 euro per la fornitura annuale di energia elettrica (oltre 42.511 euro in più rispetto al 2021); mentre per quanto riguarda il gas l’aggravio annuale sarebbe di circa 12.189 euro in più rispetto allo scorso anno. Numeri che allontanano una solida ripresa del comparto e la possibilità di tornare protagonisti sul mercato”.