martedì, 19 Novembre 2024

Bray: Mibac in rosso, se cade Pompei non è colpa mia

Il ministro vuole riforma della pa, del ministero e investimenti sull’innovazione

L'Italia deve capire che "cultura e turismo, sono straordinarie leve per la ripresa economica e per il lavoro". E' l'appello del ministro dei Beni culturali e del Turismo Massimo Bray, che torna a battere sul tasto delle risorse per la cultura e denuncia: "quando sono arrivato al Mibac ho trovato 8mila bollette non pagate per un totale di 40 milioni di euro. Se non diamo nemmeno la luce e il riscaldamento a questo ministero come pensiamo di andare avanti?".
E poi elenca i tagli subiti dal Mibac, da quello del "del 47%" ai fondi per le emergenze ("Voglio vedere se domani cade qualcosa a Pompei se qualcuno ha il coraggio di dirmi qualcosa. Come si fa a intervenire se non ci sono risorse?") al blocco delle assunzioni imposto dalla spending review, ostacolo anche alla risoluzione dei problemi di custodia e alle proteste dei dipendenti scoppiate al Colosseo e negli altri monumenti.
Certo, aggiunge, i soldi non sono l'unico problema: "urge una riforma della pubblica amministrazione e anche di questo ministero, che é praticamente impossibile da governare, potrei fare per questo decine di esempi". E serve investire sull'innovazione "perché in Italia c'é un gap di innovazione incredibile". Tutti temi, ricorda Bray, toccati nell'incontro di qualche giorno fa con il presidente del consiglio Letta: "da lui ho avuto l'impegno ad un segno forte per il settore, ai primi di luglio, con le linee politiche del governo per la cultura e alcune grandi emergenze".

 

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