“Dobbiamo far diventare l’Art Bonus un elemento quantitativamente rilevante. Non accontentarci di 50 milioni, che sono tanti, ma sono solo l’inizio”. L’appello arriva dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, ospite dell’Assemblea annuale dell’Associazione Civita.
“Il Governo ha fatto moltissimo. Anche l’idea di mettere insieme cultura, turismo e quindi flussi turistici è un bel piano”, dice Boccia, commentando l’avvio della ‘nuova’ Enit e sottolineando l’importanza, anche per lo sviluppo delle aziende, di “saper costruire un racconto del paese per i nostri clienti all’estero, che spesso conoscono i nostri luoghi meglio di noi”.
“Occorre semplificare – suggerisce Boccia – Aprire l’Art Bonus anche a dimensioni private fruibili dal pubblico. E poi come Confindustria, più che chiedere agli altri cosa fanno per noi, domandarci cosa possiamo fare noi per gli altri. Cinquanta milioni sono tanti in termini assoluti, ma pochi rispetto a quello che potremmo fare. Intanto, immaginare un elenco con tutte le cose ‘adottabili’ in Italia, da piccole a medie e grandi, e costruire una piattaforma in cui l’industria italiana può contribuire orgogliosa adottando qualcosa. Potrebbe essere un bel messaggio, perché quando arrivano i nostri clienti dall’estero portarli a vedere un monumento che hai adottato come azienda non lascia indifferenti. Dobbiamo – aggiunge – essere più affezionati e amare questo paese. Come Confindustria ci stiamo lavorando, per un’idea di turismo che segua anche la questione infrastrutturale, che è importante quanto il Fus. Perché quando gli aeroporti sono di qualità – conclude – aumentano anche i flussi turistici. Per noi è tutto collegato”.