domenica, 22 Dicembre 2024

Offerta culturale nelle città torna ai livelli pre-pandemici

Lenta risalita dei consumi culturali, ancora molto lontani dai livelli pre-Covid, su cui ora incombe la minaccia del caro energia, dell’inflazione galoppante e della guerra in Ucraina che rischia di vanificare tutto. In autunno la spesa media mensile per famiglia potrebbe aggirarsi attorno ai 46 euro, con una riduzione di oltre il 20% rispetto ai 58 euro di settembre. Un calo, peraltro, trasversale a tutti i beni e servizi culturali e più accentuato per concerti, cinema e teatro.

L’indice realizzato da Impresa Cultura Italia-Confcommercio e Swg raggiunge nei primi 9 mesi del 2022 i 68 punti (+9 punti sul 2021 e +12 sul 2020), ma è distante più di 30 punti dal valore di riferimento del 2019. E’ il quadro che viene fuori dall’indagine sui consumi culturali degli italiani dopo il Covid, presentata il 18 ottobre al Forum di Impresa Cultura Italia-Confcommercio a Roma, realizzata in collaborazione con Swg.

Un grido d’allarme viene dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che ha aperto la seconda edizione del Forum di cui sono testimonial Roberto Bolle e Alessandra Ferri. “Il governo, anche in raccordo con l’Europa, deve affrontare con la massima urgenza la questione energetica, a cominciare dal cosiddetto ‘energy recovery fund’, dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas e dalla revisione dei meccanismi e delle regole di formazione del prezzo dell’elettricità. Ma dovrà anche affrontare una complicatissima equazione: meno crescita e più inflazione” sottolinea Sangalli.

Rispetto a prima della pandemia la fruizione di beni e servizi culturali è più digitale, domestica e solitaria. In ogni caso, dopo il crollo del 2020 in seguito ai lockdown cresce la voglia di partecipare alle attività culturali outdoor, anche se la ripresa è a ritmi diversi: più rapida per concerti e spettacoli all’aperto, più lenta e altalenante per cinema e teatro.

Inoltre, funziona meglio del resto l’offerta culturale nelle città che sembra essere tornata invece ai livelli pre-pandemici: per oltre sette italiani su dieci le iniziative culturali sono un importante attrattore turistico e rendono le città più vive e piacevoli. Per i turisti autunnali i beni e servizi culturali che incidono di più nella scelta della meta di vacanza sono i musei e i siti archeologici (40%), seguiti da eventi enogastronomici (38%), festival (28%) e mostre (27%).

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