“I numeri sugli esuberi sono molto chiari, sono 2.251”. Il ministro dei trasporti, Maurizio Lupi, smentisce le indiscrezioni filtrate nelle ultime ore, che parlavano di una riduzione dei tagli in Alitalia a 1.500 unità, dopo l’incontro con i sindacati, che alla fine si è rivelato solo interlocutorio e di preparazione a quello di martedì prossimo a cui parteciperà anche l’azienda.
“Martedì si apre la trattativa e si lavorerà ad oltranza su tutti i punti posti dal governo”, dice Lupi, sottolineando che bisogna chiudere la partita sugli esuberi “entro la fine della prossima settimana o al massimo per il 15 luglio”. E il ministro ribadisce che in caso di fallimento “ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità”.
Le banche intanto mettono le mani avanti. “Senza la piena adesione del sindacato al piano industriale non siamo disposti a partecipare al finanziamento”, afferma il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietrò.
I sindacati, d’altra parte, puntano decisi ad una riduzione nel numero degli esuberi e ad un ricollocamento di quelli che dovranno lasciare Alitalia per chiudere la trattativa. “Non esiste il prendere o lasciare quando c’è di mezzo il futuro di migliaia di persone”, dichiara il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
