giovedì, 18 Luglio 2024

Alitalia, si tratta su esuberi; Adr dice no a ricollocamento

L’obiettivo è ridurre al minimo gli esuberi, anche se eliminarli del tutto non sarà possibile. Con questa premessa si è aperto tra governo, sindacati e Alitalia l’ultimo atto per arrivare a portare a casa l’accordo con Etihad. Una trattativa difficile, che andrà avanti a oltranza, puntando a chiudere però entro venerdì, o al massimo entro l’arrivo dell’ad della compagnia araba James Hogan in Italia, il 15 luglio.

Sul tavolo ci sono i 2.251 esuberi. Una delle ipotesi è il ricollocamento del personale in esubero, intanto riportando in Italia la manutenzione che adesso è fatta all’estero che potrebbe consentire il reimpiego di “200-250 lavoratori” ha stimato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi in Parlamento, spiegando che si metteranno in campo “tutti gli strumenti per ridurre al minimo il numero degli esuberi agendo quanto più possibile attraverso gli ammortizzatori, grazie anche al Fondo nazionale per il trasporto aereo”.

Lupi ha osservato che “per i piloti non ci sono grandi problemi” (la stessa Etihad sarebbe pronta ad accogliere i 122 in esubero ad Abu Dhabi, su base volontaria) mentre per il personale di volo si sta pensando anche “alla solidarietà”. E ha precisato che si sta guardando “a strumenti di welfare anche con la Regione Lazio e gli Aeroporti di Roma affinché venga agevolato chi volesse assumere personale già esperto”. E che un ricollocamento in Adr fosse una delle ipotesi lo aveva sottolineato anche Del Torchio.

Peccato che la porta sia stata subito dopo chiusa dai diretti interessati: si tratta di una ipotesi che “non è mai stata presa in considerazione” ha fatto sapere Adr sottolineando peraltro che “non intende attivare canali preferenziali e discriminatori di assunzione”.

Ma nemmeno tra le sigle sindacali dei piloti e i sindacati di categoria (che al tavolo sono stati incontrati separatamente) sembra esserci una linea comune. Anpac, Avia, Anpav (che confermano la revoca dello sciopero del 20 luglio) e Uiltrasporti Naviganti, sottolineando di rappresentare “la maggioranza dei piloti e degli assistenti di volo” hanno scritto direttamente a Hogan mettendo sul tavolo una offerta “sontuosa”, quella di firmare subito lo stop per tre anni di “tutte le dinamiche contrattuali” garantendo anche la ‘pace sociale’ per tutto il periodo (rinunciando cioè a future rivendicazioni per il triennio di blocco). 

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