Il prossimo amministratore delegato di Ita Airways “sarà qualcuno che capisce Lufthansa, il settore aereo e l’Italia, perché l’integrazione tra le due compagnie dovrà essere anche culturale, servono le spalle larghe”. L’identikit fatto dal numero uno di Lufthansa, Carsten Spohr, nella conferenza stampa di qualche giorno fa sul prossimo ad della compagnia italiana sembra portare dritto a Joerg Eberhart.
Il manager tedesco ricopre al momento la carica di Chief strategy officer di Lufthansa, ma in passato è stato presidente e ad di Air Dolomiti, compagnia controllata dal gruppo tedesco, conosce molto bene l’Italia dove risiede, parla italiano e ha seguito il dossier Ita. È senza dubbio, quindi, il ponte perfetto tra le due culture, oltre ad avere tutte le competenze del settore aereo. Lufthansa potrà, però, nominare i propri membri nel board di Ita solo dopo il closing dell’operazione, previsto per il quarto trimestre di quest’anno.
Infatti dopo il closing, ossia il contratto definitivo, sarà convocata un’assemblea straordinaria che procederà a deliberare l’aumento di capitale riservato da 325 milioni di euro da parte di Lufthansa e la nomina del cda che avrà cinque membri, tre nominati dal ministero dell’Economia e delle Finanze, tra i quali il presidente, e due da Lufthansa, uno dei quali assumerà l’incarico di amministratore delegato. In questa prima fase della partnership la strategia di sviluppo di Ita sarà condivisa tra i due azionisti, le deleghe operative saranno attribuite all’a.d. La seconda fase si aprirà poi nella finestra 2025-2027, che vedrà Lufthansa impegnata a rilevare un ulteriore 49% del capitale per ulteriori 325 milioni di euro.
Con il closing partirà l’integrazione di Ita nel network di Lufthansa e si darà il via ad una strategia di sviluppo che da un punto di vista industriale prevede un grande sforzo congiunto delle due compagnie per contrastare il dominio dei vettori low cost in Italia, attualmente la newco è la quarta compagnia dietro Ryanair, EasyJet e WizzAir. Ma ci saranno sinergie anche per far crescere Ita Airways sulle rotte intercontinentali verso il Belpaese dove oggi sono predominanti i grandi colossi stranieri.