La licenza di volo alla compagnia Air Italy è stata sospesa dall’Enac, che nella pagina relativa alle compagnie aeree indica il 25 agosto come data dalla quale la decisione è operativa. La compagnia ha i voli fermi dallo scorso febbraio, da quando è stata messa in liquidazione. Sono venuti meno – secondo quanto si apprende all’Anac – i presupposti per il mantenimento della licenza a seguito anche della sospensione del Coa (certificato operatore aereo) richiesta dal vettore che aveva restituito gli aeromobili alla società che li aveva forniti in leasing. Ciò ha portato alla sospensione della licenza, per cui Air Italy non può più svolgere attività di trasporto aereo né vendere biglietti.
La notizia non ha sorpreso i dipendenti della compagnia in liquidazione e i loro rappresentanti sindacali, ma ha aumentato la sfiducia sul destino dei lavoratori e del vettore. “Non mi sorprende ma non mi aspettavo questi tempi”, ha commentato il segretario generale di Filt Cgil, Arnaldo Boeddu che ha aggiunto: “Non rimane che attendere il prossimo incontro con l’azienda, le istituzioni e, come richiesto più volte, anche con le Regioni Lombardia e Sardegna. Mi auguro che nel frattempo Alitalia continui a operare in Sardegna in continuità territoriale, garantendo la mobilità dei cittadini e alimentando la speranza dei mille e 453 lavoratori di AirItaly. La sospensione della licenza non aiuta la trattativa sui licenziamenti, ma restiamo concentrati sull’accordo per dieci mesi di cassa integrazione senza alcun vincolo sul mancato preavviso in caso di licenziamento, così come richiesto dai vertici aziendali”.
Il Coa è stato sospeso perché non ci sono più aerei, mentre il certificato Camo (ossia quello che autorizza a gestire l’attività che garantisce la navigabilità delle macchine) è attivo perché la società gestisce l’aeronavigabilità degli aeroplani, di cui non è più l’operatore. Finché il Camo sarà attivo, il Coa non potrà essere revocato del tutto ma potrà restare sospeso. Della questione liquidatori e sindacati hanno parlato solo marginalmente, perché la società ha specificato anche di recente che non tutto il personale sarà coinvolto dall’attivazione delle procedure di cassa integrazione in quanto continuerà a operare nell’ambito delle attività consentite dal Camo.
Intanto i commissari liquidatori hanno chiesto al Governo la convocazione urgente di un nuovo vertice per trovare un accordo sulla cassa integrazione. Dopo ben tre incontri in una settimana conclusi con un nulla di fatto fra l’azienda e i sindacati, i liquidatori Enrico Laghi e Franco Maurizio Lagro hanno inviato una lettera ai tre ministeri coinvolti nella vertenza (Lavoro, Trasporti, Sviluppo economico) e alle Regioni Sardegna e Lombardia, per chiedere la convocazione di tutte le parti, compresi sindacati e azienda.