L’Europa riparte dal turismo. Si delinea infatti un’estate senza grosse limitazioni alla circolazione. Vienna, che fino all’ultimo sembrava irremovibile, ora prospetta l’apertura del confine con l’Italia a partire da metà giugno, “qualora l’andamento epidemiologico lo consentirà”, in concomitanza con la ripresa della libera circolazione con gli altri Paesi confinanti. Se così non fosse, Vienna valuterà almeno la ripresa degli spostamenti con le regioni italiane che possono vantare dati positivi.
Mentre già oggi Berlino potrebbe invece revocare i cosiddetti ‘sconsigli’ per i Paesi dell’Unione europea. “Il nostro obiettivo è sostituire l’allerta sui viaggi per i Paesi europei e per gli Stati associati in avvisi sui viaggi sui singoli Paesi” che tengano conto delle diverse situazioni, ha annunciato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas.
La Svizzera, almeno per il momento, invece non sembra intenzionata a rivedere la sua posizione sull’Italia.
Intanto l’Italia va in pressing sulla Grecia perché riveda la decisione di riaprire i propri confini ai turisti dal nostro Paese, ma imponendo dal 15 giugno al primo luglio una quarantena di almeno una settimana a quelli in arrivo dalle regioni del Nord, considerate più “a rischio” dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea: Lombardia, Veneto, Piemonte e Emilia Romagna. Del tema se ne parlerà durante la visita ad Atene già programmata per il 9 giugno dal ministro Luigi Di Maio, dopo una tappa in Germania e una in Slovenia. Un viaggio che arriverà appena pochi giorni prima della data prevista per le riaperture dei flussi turistici europei, il 15 giugno. L’Italia insomma non ci sta a fare la parte dell’appestata su uno scenario internazionale dove i Paesi a maggiore vocazione turistica cercano di riguadagnare le prime posizioni, in vista della ripartenza.
Infine, il governo ceco ha approvato il sistema del cosiddetto “semaforo” che divide i paesi in tre categorie, a seconda della situazione epidemiologica. I cechi potranno viaggiare dal 15 giugno nei paesi di colore verde e arancione, senza effettuare test preventivi, e senza l’obbligo di un periodo di quarantena al ritorno. Tra questi paesi ci sono la Germania, la Slovenia, la Croazia e la Grecia. I cechi potranno viaggiare senza limiti in Italia, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Danimarca, paesi indicati con l’arancione, in quanto a a rischio moderato. I turisti che arriveranno nella Repubblica da questi stati devono effettuare il test del Covid-19. Per i viaggi nella Gran Bretagna e Svezia, segnati come paesi ad alto rischio, vale per i cechi l’obbligo del test negativo al ritorno.