giovedì, 19 Dicembre 2024

Balneari delusi dall’Ue ma Gnudi annuncia: decreto è pronto

Nel corso di un incontro a Bruxelles, la Commissione ha confermato la sua posizione

Delusione tra i balneari italiani al termine dell'incontro con i dirigenti della Commissione europea per il Mercato interno e Servizi che si occupa, tra l'altro, dell'applicabilità della Direttiva Servizi ai Paesi membri dell'Ue. La Commissione ha infatti confermato la propria posizione in materia, ribadendo dunque che la Direttiva Servizi si applica anche al settore del demanio marittimo a fini turistici.
"Sono profondamente insoddisfatto – ha detto Riccardo Borgo, presidente del Sib-Sindacato Italiano Balneari – perché la Commissione Europea ha mantenuto invariata l'interpretazione per la quale le imprese balneari sono attività di servizi, malgrado avessimo portato nuove argomentazioni a sostegno della categoria. Dall'altra parte – ha aggiunto Borgo – sono soddisfatto per la ferma presa di posizione di Regioni, Province, Comuni e di molti parlamentari europei a sostegno della necessità di trovare una soluzione a salvaguardia delle imprese esistenti. Purtroppo dobbiamo, poi, riscontare la totale assenza del governo italiano, contrariamente agli impegni assunti precedentemente".
"E' chiaro – ha sottolineato il coordinatore delle Regioni in materia di Turismo, Mauro Di Dalmazio – che tutti gli sforzi che sta facendo il Sistema delle Regioni insieme con gli altri livelli istituzionali degli enti locali rischiano di avere poca efficacia essendo il Governo a dover gestire e dover interloquire direttamente con l'Ue. Proprio per questo è necessario che si riaprano i tavoli istituzionali di confronto". L'audizione di Bruxelles avrà un seguito con la convocazione congiunta a breve delle commissioni Turismo e Demanio delle Regioni.
Contemporaneamente, però, nel corso di un'audizione in commissione Industria a Palazzo Madama, il ministro del Turismo, Piero Gnudi ha annunciato che il decreto sulla questione delle concessioni demaniali è pronto. A quanto si è appreso il decreto avrebbe preso in massima considerazione le richieste arrivate dagli operatori del settore (per esempio in materia di durata delle concessioni) ma rimanendo ben all'interno dei 'paletti' previsti dalla direttiva Bolkestein.

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