venerdì, 22 Novembre 2024

Big & Open Data per sostenere la competitività del turismo italiano

“Di fronte alle sfide che si impongono a livello mondiale, con l’inserimento forte di nuovi Paesi sia dal lato della domanda (Cina in primis) sia dal lato dell’offerta (destinazioni nuove o consolidate ma rinnovate nei prodotti turistici), si pone il problema della competitività del sistema turistico italiano”. Lo ha detto a Lecce Cristiano Radaelli, commissario straordinario dell’Enit, intervenendo al convegno “Big & Open: dati e comunità a supporto della smart city”.

Secondo Radaelli, “il turismo italiano si trova in una situazione di decrescente competitività, dovuta alla compresenza di criticità strutturali e congiunturali, a cui si aggiunge la limitata capacità di innovare e di seguire i trend di cambiamento provenienti anche dai processi digitali”.

Nel settore dei viaggi, il cambiamento delle abitudini e dei consumi sta determinando una crescente “indipendenza” del turista. Si creano così nuovi segmenti di clientela che è possibile intercettare solo dotandosi di strumenti tecnologicamente avanzati che permettano, in particolare al turista straniero, di conoscere e “acquistare” l’Italia. Le attitudini e i comportamenti dei viaggiatori sono infatti sempre più “social” e “digital”. In questo senso il digitale diventa un driver competitivo assai potente.

“Il vantaggio dei big data – ha concluso Radaelli – è soprattutto quello di permettere alle città e ai territori di costruire percorsi e offerte sempre più personalizzate e meglio monitorare la soddisfazione percepita dai turisti. La sfida ora è anche puntare sulla formazione alle competenze digitali per avere data scientist in grado di supportare le imprese del settore e le amministrazioni pubbliche delle località turistiche. Per questo, è importante che le università italiane siano in grado di formare sempre più professionisti con questi skill”.

Radaelli ha infine ribadito che nell’arena della competizione tra mete turistiche internazionali, la graduatoria 2014 conferma l’Italia al 5° posto per gli arrivi di turisti stranieri e al 6° posto per gli introiti. 

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