martedì, 30 Aprile 2024

Gare truccate in scali Lazio: arrestati funzionari Enac ed ex direttore Ciampino

Appalti ritagliati su misura per l'imprenditore amico. Gare pilotate a cui partecipava, di fatto, sempre la stessa ditta. Eccolo il quadro di "diffuso illecito" svelato dalla procura di Roma e che ha portato a sei arresti nell'ambito di una inchiesta su una serie di lavori svolti presso gli aeroporti del Lazio. Piccoli scali, tra cui quello dell'Urbe, Viterbo e Rieti.
A Regina Coeli sono finiti così anche Sergio Legnante, ex direttore dell'aeroporto di Ciampino, funzionario dell'Enac e l'imprenditore Massimiliano Mantovano, dominus, secondo l'accusa, delle società a cui venivano appaltati i lavori. Un sistema che andava avanti da anni e che secondo gli inquirenti avrebbe portato ad un danno erariale di circa 8 milioni di euro.    Raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare in carcere anche Alfonso Mele, ingegnere in servizio presso la Direzione centrale dell'Enac. Il gip Maurizio Caivano ha, inoltre, disposto gli arresti domiciliari anche per Renato Lolli, dipendente dell'Enac. Il gruppo, secondo gli accertamenti della polizia, gonfiava "fraudolentemente" i costi dei lavori eseguiti per poi dividersi "assieme ai funzionari pubblici infedeli" i proventi come prezzo della loro "corruzione". Una vicenda giudiziaria nata nel 2009 grazie ad una denuncia di un dipendente dell'Enac su anomalie nell'assegnazione degli appalti.
"Siamo dispiaciuti, ma certi che questo sia un episodio circoscritto", ha commentato il presidente dell'Enac Vito Riggio, sottolineando che è la "prima volta" che accade all'Enac, che all'Ente erano "stati informati dell'inchiesta e si era già proceduto col sospenderli".

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