Il 2015, anno record per il turismo secondo i dati dell’Unwto, è stato comunque costellato da veri e propri attacchi ai viaggiatori. E la Francia, che apre il suo annus horribilis con la strage di Charlie Hebdo e chiude con le stragi di Parigi, non è stata l’unica a essere colpita.
A marzo la follia terrorista, rivendicata dall’Isis, colpisce il Museo del Bardo a Tunisi uccidendo più di 20 persone (di cui 4 italiani), molti di loro appena sbarcati dalle navi da crociere. Ma non basta: il colpo finale arriva a fine giugno quando un jihadista uccide 23 turisti sulla spiaggia di Sousse.
Un nuovo choc arriva a marzo quando Andreas Lubitz si suicida facendo schiantare sulle Alpi francesi l’A-320 Germanwings che sta pilotando assieme al comandante, Patrick Sondenheimer (che cerca fino all’ultimo di fermare il folle gesto): le vittime sono 150.
Una delle poche buone notizie arriva ad aprile: il disgelo Usa-Cuba dopo 55 anni apre nuove prospettive anche al turismo. Alla fine dell’anno i turisti stranieri saliranno a più di 3 milioni.
Alla fine di aprile il Nepal è colpito da un devastante terremoto che uccide oltre 9 mila persone. Una valanga sull’Everest uccide 18 alpinisti, di cui 4 italiani.
L’estate e il ciclone Grexit fanno temere per le spiagge della Grecia ma alla fine i turisti non si fanno spaventare e Atene non registra nessun danno. Ad agosto a essere colpita è la Thailandia: una bomba fa strage fra i turisti a Bangkok: 20 morti.
L’ultimo giorno di ottobre un nuovo potente scossone all’Egitto, che si sta appena riprendendo: un A-321 carico di 224 turisti russi di ritorno da Sharm El Sheikh precipita sul Sinai distrutto da una bomba rivendicata dall’Isis.
Il 13 novembre Parigi è travolta da una serie di attacchi contemporanei: i morti sono 130. Pochi giorni dopo, anche se il Mali non è una classica meta turistica, fanno il giro del mondo le immagini dell’hotel degli stranieri (i morti sono 27) attaccato dai terroristi. Subito dopo Ankara abbatte un jet russo e Mosca sconsiglia ai suoi turisti (oltre 3 milioni l’anno) la partenza per le spiagge turche.
Il Natale e il Capodanno passano tra allarmi attentati nelle capitali europee. Il 12 gennaio è la volta della Turchia: a Istanbul un kamikaze siriano fa strage di turisti tedeschi. Il 14 il terrore è di scena a Giacarta, in Indonesia dove tre uomini si fanno esplodere in uno Starbucks cafè nel centro della capitale. Gli attacchi, rivendicati dall’Isis, si susseguono anche in altre parti della città. A sera il bilancio è di sette morti e diversi feriti.
Due giorni più tardi, il 16 gennaio, il terrore è in Africa, nel Burkina Faso, dove è Al Qaida a rivendicare un feroce attacco terroristico contro l’Hotel Splendid e il ristorante Cappuccino di Ouagadougou. I morti alla fine saranno 29. Tra loro anche un bimbo italiano di nove anni, figlio del proprietario italiano del Cappuccino cafè.