L’arrivo conclamato del virus dell’Ebola in Europa, dopo l’episodio dell’infermiera spagnola contagiata per aver assistito due missionari poi deceduti e il rischio di un secondo caso sempre in Spagna, ha colpito anche le compagnie aeree europee che ieri hanno subito un pesante scivolone in Borsa. Aig (il gruppo della British Airways che controlla anche Iberia) è scivolato del 6,5% a 4,41 euro a Madrid, Easyjet a Londra ha ceduto il 5,3%, Ryanair debole anche per il contatto tra due suoi aerei il 4,9%, Air France/Klm ha perso il 4,5% e Lufthansa il 4,2%, solo per citare i gruppi maggiori.
Il calo è stato generalizzato e ha colpito anche le compagnie low cost, segno che il timore di un calo di passeggeri è diffuso a tutto il settore. Era già successo con l’influenza aviaria e poi con la Sars, entrambe arrivate dall’Asia. Ora tocca all’Africa. E per le compagnie aeree ora a pesare è soprattutto l’annuncio della Casa Bianca, secondo cui si sta pensando a screening anti Ebola direttamente negli aeroporti. Il presidente Barack Obama ha annunciato che i passeggeri in arrivo dai Paesi colpiti dal virus potrebbero essere sottoposti a controlli supplementari per individuare sintomi della malattia. Il presidente ha annunciato “procedure di screening addizionali più veloci sia negli aeroporti di partenza che negli scali americani”.
La Casa Bianca comunque non ha intenzione di bloccare i voli dall’Africa occidentale, anche perché i Paesi colpiti da Ebola eseguono già controlli sui viaggiatori in uscita. Secondo alcune fonti ufficiali, 77 persone sono state lasciate a terra negli aeroporti dell’Africa occidentale grazie alle procedure di screening. Inoltre, alle compagnie aeree è stato distribuita una guida per l’identificazione dei passeggeri contagiati da Ebola.
Intanto anche il ministro italiano della Salute Beatrice Lorenzin chiede controlli più rigidi negli aeroporti. “Contro il rischio ebola in Europa i controlli su chi viaggia in aereo dovrebbero essere più stringenti” ha detto Lorenzin intervistata da Repubblica. Secondo il ministro “è necessario che le procedure adottate sui voli e negli aeroporti ci diano una maggiore certezza dei giri che fa chi arriva dai Paesi a rischio”. “Chiedo che l’Europa intervenga e decida cosa fare. Adesso stiamo attuando i protocolli dell’Oms – ha specificato – e informiamo i passeggeri che arrivano da paesi dove è in corso l’epidemia, i quali alla partenza dovrebbero essere controllati. Ma se queste persone non hanno sintomi dell’Ebola – ha concluso – noi non sappiamo niente di loro”.