Potrebbero essere rivisti o intensificati ulteriormente i controlli negli aeroporti italiani dopo l'allarme terrorismo per i pacchi bomba provenienti dallo Yemen. "Al momento non ravvisiamo particolari allarmi" per i nostri scali ha spiegato il presidente dell'Enac, Vito Riggio – ma a breve penso di convocare un comitato interministeriale per la sicurezza aeronautica in modo tale da valutare se dobbiamo modificare" qualcosa "o se va bene così".
Commentando la decisione della Germania di sospendere i voli con lo Yemen, Riggio ha poi chiesto un coordinamento europeo maggiore, "perché non ha molto senso in uno spazio europeo unico, chiudere da una parte e lasciare aperto dall'altra".
Dello stesso avviso anche la Iata che chiede una risposta coordinata in tutto il mondo per rendere i cieli più sicuri. "Le cinture, le scarpe e gli shampoo – ha detto Giovanni Bisignani, direttore generale e amministratore delegato dell'associazione – non sono il problema. Dobbiamo spostare l'attenzione dallo scovare gli oggetti sbagliati al trovare i terroristi. Per farlo in modo efficace, abbiamo bisogno di attività di intelligence e di tecnologie ai checkpoint. L'intero processo deve diventare più veloce ed efficiente: non possiamo trattare i passeggeri come terroristi fin quando si dimostrano innocenti".