sabato, 29 Giugno 2024

Taxi in sciopero in tutta Italia contro la deregolamentazione

È iniziato alle 8 di stamattina, martedì 21 maggio, lo sciopero dei taxi che andrà avanti in tutta Italia fino alle 22. Secondo le sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero, “l’adesione è pressoché totale. È praticamente impossibile trovare un taxi”.

Lo sciopero è culminato con una manifestazione a Piazza San Silvestro, a Roma, caratterizzata da un clima da stadio. Circa 500 persone, la maggior parte vestite con maglietta nera, si sono raccolte fra la piazza e via del Tritone, che è rimasta bloccata. Fumogeni, campanacci, bombe carta e cori da curva hanno caratterizzato la manifestazione: “Uber, Uber, vaff…”, “Le multinazionali non le voglio”, “Siamo noi, siamo noi, i tassisti dell’Italia siamo noi”, “Chi non salta è un uberino”, “Ladri, papponi, fuori dai c…”, “La sentite questa voce? Vaff…”.

I tassisti chiedono al governo regole certe per il settore. Per il responsabile nazionale di Ugl taxi, Alessandro Genovese, “oggi gli utenti possono contare infatti su tariffe certificate, domani, senza decreti attuativi adeguati e quindi senza regole non è detto: se cresce la domanda di servizi taxi e ncc gli algoritmi delle multinazionali vanno alle stelle”.

Il coordinatore dell’Usb Riccardo Cacchione spiega che “l’atteggiamento complessivo della maggioranza in questo ultimo periodo ha fatto scattare il nostro allarme”.
Incalza il segretario nazionale di Cgil taxi, Nicola Di Giacobbe: “Scioperiamo per chiedere al governo di scrivere e approvare decreti che servano ad attuare lo spirito della legge quadro di settore, non a capovolgerlo per accogliere le pressioni di chi vuole fare profitto con la mobilità”.

Ma le associazioni di consumatori parlano di “sciopero inutile” che serve solo “a mantenere privilegi di casta”. Secondo il Codacons, “i cittadini non avvertiranno alcuna differenza rispetto a qualsiasi altro giorno della settimana perché i taxi sono già abitualmente introvabili nelle principali città italiane”. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, si tratta del “solito sciopero immotivato e preventivo per mantenere i privilegi di casta”. Per Assoutenti si tratta di uno “sciopero assurdo e immotivato”.

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