Tra entusiasmo ed esitazione, il sentiment dei consumatori nei confronti dell’IA
29 Settembre 2025, 10:57
Two people, young couple packing suitcases together in bedroom, they are preparing for vacation. Woman is using smart phone.
L’entusiasmo per l’IA è alle stelle e l’innovazione viaggia a un ritmo sempre più sostenuto. Secondo il rapporto globale di Booking.com, il 91% dei consumatori esprime entusiasmo per l’IA, il 79% ha familiarità con la tecnologia e l’89% vuole utilizzarla per organizzare i viaggi futuri. Eppure, le differenze a livello locale sono significative.
La nuova ricerca di Booking.com ha identificato con chiarezza alcuni gruppi tra i consumatori globali, corrispondenti ai diversi sentiment nei confronti dell’IA: oltre un terzo (36%) si definisce entusiasta dell’IA, incuriosito dal suo potenziale, mentre il 13% è composto da sostenitori dell’IA, che ne promuovono attivamente i vantaggi e l’adozione responsabile. Questo entusiasmo si basa sulla convinzione che l’IA semplificherà la vita (69%), farà risparmiare tempo e fatica (51%), aumenterà la produttività (40%) e amplierà le opportunità di apprendimento (48%).
Tuttavia, a questo entusiasmo si affianca una notevole cautela. Mentre il 91% esprime entusiasmo per l’IA, una percentuale altrettanto alta riferisce almeno una preoccupazione riguardo alle sue implicazioni più ampie. Circa il 13% mostra cautela nei confronti dell’IA, diffidenza in merito al suo sviluppo o utilizzo, mentre il 9% esprime scetticismo riguardo l’IA. In particolare, una persona su quattro (25%) si identifica come detrattore dell’IA, vale a dire che un segmento significativo resiste all’adozione dell’IA.
Gli atteggiamenti dei consumatori nei confronti dell’IA sono molto diversi a seconda dell’area geografica. L’America Latina (LATAM) è al primo posto nel mondo per entusiasmo e familiarità, con il 98% delle persone entusiasta dell’IA e l’89% che ne comprende il funzionamento. Segue a ruota l’area Asia Pacifico (APAC), che si dimostra la più disponibile a integrare l’IA nella vita quotidiana: il 41% la utilizza per lo studio e la stessa percentuale per i trasporti.
In Nord America (NORAM) e in Europa e Medio Oriente (EME), invece, è evidente un fortissimo
scetticismo, oltre a una maggiore cautela e diffidenza nell’avvicinarsi all’IA. A livello globale,
mentre il 77% nutre almeno una certa fiducia nell’intelligenza artificiale, quasi un quarto (23%)
raramente o mai si fida delle informazioni generate dall’IA, tanto che il livello di sfiducia è più
alto in queste due parti del mondo (32% nell’area NORAM e 29% nell’area EME). I consumatori
qui sono anche più propensi a verificare i risultati dell’IA, sottolineando una crescente domanda
di trasparenza e rassicurazione man mano che il grado di adozione aumenta.
L’intelligenza artificiale è ormai profondamente integrata nella vita quotidiana: il 98% delle persone esegue ricerche basate sull’IA, l’86% segue i suggerimenti delle piattaforme di streaming e il 77% interagisce con strumenti di IA generativa. Eppure, l’assenza di un contributo umano genera dubbi: il 35% ritiene l’IA impersonale e la maggior parte controlla i risultati dell’IA anche se si fida della tecnologia. Il 42% verifica sempre le informazioni, il 29% ogni tanto. Solo il 6% dei consumatori si fida completamente dell’IA.
Questa titubanza traccia un netto confine: la maggior parte degli intervistati non è pronta a delegare l’intero processo decisionale all’IA. Solo il 12% si sente a proprio agio con il fatto che l’IA prende decisioni in modo autonomo, mentre il 25% è ancora incerto e il 10% è molto a disagio e rifiuta di affidarsi all’IA senza l’approvazione di una persona in carne e ossa.
L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando una parte fondamentale dell’esperienza di viaggio, al punto che per il 65% dei consumatori la pianificazione autonoma delle vacanze diventerà un fenomeno di massa nel prossimo futuro. Due intervistati su tre (67%) hanno già utilizzato l’IA per qualche aspetto del viaggio, e di questi, quasi tutti l’hanno fatto durante l’organizzazione o la prenotazione (98%) o dopo la partenza (96%). Questi dati rispecchiano sia la crescente dipendenza dagli strumenti basati sull’IA sia l’apertura delle persone a una tecnologia in grado di migliorare i loro viaggi.
Chi pianifica una vacanza utilizza spesso l’intelligenza artificiale per cercare le destinazioni e il periodo migliore per visitarle (38%), trovare esperienze locali o attività culturali (37%) e ottenere suggerimenti sui ristoranti (36%). In particolare, quando si tratta di organizzare viaggi (24%), gli assistenti basati sull’IA si stanno rivelando una fonte più affidabile di colleghi (19%) o influencer (14%).
Durante il viaggio, gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale vengono impiegati principalmente per la traduzione (45%), per suggerimenti sulle attività disponibili nella destinazione scelta (44%), per consigli sui ristoranti (40%) e per orientarsi in luoghi sconosciuti e utilizzare i mezzi di trasporto locali (40%). Dopo il ritorno a casa, il 38% degli intervistati utilizza l’IA soprattutto per modificare le foto.
L’intelligenza artificiale, oltre a permettere di viaggiare in modo più facile ed efficiente, come riconosce il 66% dei viaggiatori, alimenta anche il forte desiderio che possa promuovere cambiamenti in meglio. La maggioranza (71%) apprezza i consigli generati dall’IA per evitare destinazioni sovraffollate o i periodi di alta stagione. Le persone sono sempre più attente all’impatto sulle comunità, e il 60% chiede all’IA di segnalare esperienze che possano avere un effetto positivo sulle mete visitate.
Di seguito il report completo