giovedì, 19 Dicembre 2024

Cala numero turisti russi, complici tensioni politiche crisi rublo

Il turismo russo in Italia è influenzato dalle tensioni geopolitiche internazionali e dalla crisi del rublo. Il calo dei flussi turistici verso il il nostro Paese si aggira intorno al 30-50% nei primi 4 mesi del 2015, dopo anni di forte crescita e un 2014 che si è chiuso a + 3%.

È quanto è emerso dalla ricerca ‘Mercato turistico russo’ di Enit Mosca e presentata a Catania nell’ambito del 7° Business Forum Italo Russo, organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia con il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Banca Intesa Russia.

“La difficile congiuntura economica creata da sanzioni, controsanzioni, crisi valutaria sta allontanando il gradimento dei russi verso il nostro Paese che rischia di retrocedere nella classifica generale delle principali destinazioni vacanziere dei turisti russi che, solo l’anno scorso, vedeva l’Italia collocarsi all’8° posto – ha commentato Domenico Di Salvo, direttore di Enit Mosca – dietro a Turchia, Egitto e Grecia. Nonostante le condizioni economiche avverse – ha proseguito– occorre continuare a potenziare l’offerta con standard adeguati per aumentare l’attrattività del nostro Paese rispetto ai nostri principali competitor”.

In Italia la crescita del 2014 (+3%) si è tradotta positivamente anche in termini di capacità di spesa dei russi in Italia: +2,3% per 1,4 mld di euro, superando del doppio quella dei viaggiatori brasiliani a quota 600 mln di euro e degli altri Paesi Bric, Cina (oltre 400 mln di euro) e India (circa 180 mln di euro).

“Per quanto riguarda i prodotti di interesse della destinazione Italia – ha concluso Di Salvo – arte e cultura, mare e neve rappresentano ancora la domanda preponderante e attuale dei turisti russi. Tra le nuove tendenze in crescita quelle offerte dalle località dei laghi, terme e wellness, borghi e città d’arte minori, mentre si stanno affacciando tra le emergenti, anche il turismo enogastronomico, la montagna estiva e la vacanza attiva”.

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