Durante il primo trimestre del 2016 il traffico-passeggeri negli aeroporti europei è cresciuto in media del 7,8%. Lo rivela il rapporto sul traffico aereo stilato da Aci Europe. In particolare, in Europa è cresciuto di ben +8,2%, più di 4,5 volte del tasso previsto della crescita Pil (Prodotto interno lordo) per il 2016.
Tra i mercati nazionali, 16 di questi hanno raggiunto una crescita a due cifre, soprattutto a sud ed ad est dell’Unione europea, nonché in Danimarca, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi. Di conseguenza, Dublino (+17,5%), Barcellona-El Prat (+16,1%), Copenaghen (+13,2%), Amsterdam-Schiphol (+12,4%) e Madrid-Barajas (+11,9%) hanno portato una crescita dei passeggeri tra i più grandi scali a livello Ue. Al contrario i mercati principali (Francia, Germania, Italia ed in misura minore Regno Unito) sono al di sotto della media europea.
Questi dati, così come i risultati del traffico-passeggeri a marzo (+7,6% per l’Ue) rivelano che l’impatto degli attacchi terroristici di Bruxelles sembra essere contenuto in Belgio, con l’aeroporto di Bruxelles che supporta maggiormente la conseguenza di questo (-29,1% a marzo e -5,3% nel primo trimestre).
Nel frattempo, gli aeroporti non comunitari nel primo trimestre mostrano una crescita dei passeggeri del 6,2%. Il traffico è in ripresa in Ucraina (+14,4%) e sembra stabilizzarsi in Russia. Questo dato ha raggiunto nuovi picchi in Islanda (+36,8%), mentre rimane abbastanza resistente in Turchia (+8,4%), anche se gli aeroporti turchi che servono destinazioni turistiche sono poco efficienti. Infine, nello specifico, a marzo la crescita media dei passeggeri è stata pari al +5,5%.