Le compagnie aeree, soprattutto quelle asiatiche e statunitensi, possono tirare un sospiro di sollievo. Il prezzo delle azioni delle compagnie aeree è infatti cresciuto del 73% rispetto ai minimi dello scorso anno, un risultato di oltre due volte superiore a quello messo a segno dal mercato azionario nel suo complesso. Lo rileva la Iata sottolineando però che i vettori europei arrancano ancora. I risultati del secondo trimestre per 47 tra le maggiori compagnie aeree – si legge nell'Airline financial monitor di luglio-agosto – mostrano un utile netto di 3,9 miliardi di dollari, in miglioramento di 4,8 miliardi di dollari rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. La domanda passeggeri e cargo, inoltre, ricorda la Iata, è "ancora nella fase più lenta della crescita, ma resta forte", a tassi annualizzati dell'8 e del 17%. Le tariffe, invece, diversamente dai volumi di traffico, sono ancora al di sotto dei massimi del 2008: i biglietti economy sono inferiori del 5% rispetto ai picchi della fase pre-recessione e quelle premium del 20%.
