venerdì, 26 Aprile 2024

Aumentano le ‘tre Forchette’ nella Guida Ristoranti d’Italia 2023

L ‘Abruzzo di Niko Romito, la Roma di Heinz Beck e l’Emilia di Massimo Bottura, formano il triangolo d’oro della ristorazione italiana ma l’atlante dei ristoranti col massimo riconoscimento del Gambero Rosso, le “Tre Forchette” si amplia, con la guida ‘Ristoranti d’Italia 2023’ presentata a Roma.
Due le realtà venete in ingresso: Antica Osteria da Cera a Campagna Lupia (Venezia), e Casa Perbellini a Verona. Perbellini è anche designato ‘Ristoratore dell’anno’ per “la florida attività imprenditoriale e la capacità di mantenere uno stile riconoscibile in locali diversi tra loro”. Fa inoltre ingresso nell’Olimpo delle “Tre Forchette” anche una eoliana doc: Martina Caruso del Signum a Salina.
Sono 2480 gli esercizi segnalati con 297 novità nella 33^ edizione del Guida Ristoranti d’Italia 2023 di Gambero Rosso, curata da Valentina Marino e Antonio Paolini.
Questa la classifica dei ristoranti insigniti del massimo riconoscimento, le “Tre forchette”. Reale a Castel di Sangro (L’Aquila), 96 punti. Osteria Francescana a Modena e La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri a Roma, a 95 punti. A 94 punti Le Calandre a Rubano (Padova), Piazza Duomo a Alba (Cuneo), Uliassi a Senigallia (Ancona). Hanno 93 punti Cracco a Milano, Don Alfonso 1890  Massa Lubrense (Napoli), Madonnina del Pescatore a Senigallia, Il Pagliaccio a Roma, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Quattro Passi a Massa Lubrense, St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina a Badia  (Bolzano), Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo). Mentre si attestano a 92 punti D’O a Cornaredo (Milano), Duomo a Ragusa, Pascucci al Porticciolo a Fiumicino, Seta by Antonio Guida a Milano, Torre del Saracino a Vico Equense (Napoli), La Trota a Rivodutri (Rieti). E poi a 91 punti Agli Amici dal 1887 a Udine, Enrico Bartolini Mudec Restaurant a Milano, Berton a Milano, Danì Maison a Ischia, Enoteca La Torre Villa Laetitia a Roma, Idylio by Apreda del The Pantheon Iconic Rome Hotel, Imàgo dell’Hotel Hassler a Roma. Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mantova), Casa Vissani a Baschi (Terni). A quota 90 Andreina a Loreto (Ancona), Antica Osteria da Cera a Campagna Lupia (Venezia), Da Caino a Montemerano (Grosseto), Casa Perbellini a Verona, Taverna Estia a Brusciano (Napoli), Glass Hostaria a Roma, Laite a Sappada (Udine),  Lido 84 a Gardone Riviera (Brescia), Lorenzo a Forte dei Marmi (Lucca), La Madia a Licata (Agrigento), Miramonti l’Altro a Concesio (Brescia), La Peca a Lonigo (Vicenza), Il Piccolo Principe del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio, Signum a Salina (Messina).
La crescita delle insegne al top  attesta la ripartenza della ristorazione italiana  grazie anche al ritorno del turismo straniero. Nel post pandemia sono molti i grandi chef a presentarsi anche in veste di imprenditori, come Andrea Aprea a Milano, Luigi Taglienti a Piacenza, Vito Mollica peraltro premiato dal Gambero Rosso come ‘la novità dell’anno’ per il Chic Nonna a Firenze. Intanto a Milano Slow Food Editore presenta la trentatreesima edizione di Osterie d’Italia, il sussidiario del mangiare bene all’italiana. A ricevere la Chiocciola sono 270 osterie. La regione con il maggior numero di Chiocciole è la Toscana (27), seguita dal Piemonte (26) e dalla Campania (25).  Un ottimo segnale dello stato di salute di questo specifico segmento di ristorazione è dato dall’alto numero di nuovi ingressi, 139 novità rispetto alla scorsa edizione, “molti dei quali aperti di recente e, soprattutto, da giovani cuochi e cuoche”, sottolineano i curatori Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni.

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