Boom turisti in siti Unesco, attesa per verdetto su cucina italiana

EPA/CESARE ABBATE


Più turismo e presenze ma anche più lavoro. I siti e le tradizioni che ottengono il riconoscimento Unesco mostrano un impatto economico più positivo rispetto a chi invece il marchio non ce l’ha. E intanto per domani, mercoledì 10 dicembre, c’è attesa per il verdetto che riguarda la cucina italiana nella sessione finale che si svolge a Nuova Delhi, dopo che un mese fa il dossier tecnico ha avuto il via libera.

Sono 60 i dossier in valutazione provenienti da 56 Paesi, tra cui quello italiano che per la prima volta promuove un intero movimento gastronomico e non una singola tradizione o ricetta culinaria. A giudicare la cucina italiana il Comitato del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Ai lavori partecipano i delegati di 185 Stati ma di questi solo 24 voteranno a favore o contro le nuove proposte di candidatura come patrimonio dell’umanità. Tra i 24 ci sono Francia, Spagna, Germania, Slovacchia (unici Paesi europei), ma anche Ucraina, Cina, India, Nigeria, Emirati Arabi. La delegazione italiana è guidata da Liborio Stellino, Ambasciatore presso l’Unesco, e poi Maddalena Fossati (presidente del comitato promotore la candidatura della Cucina italiana), il curatore del dossier Pier Luigi Petrillo, e i funzionari del ministero della Cultura che hanno seguito il dossier, Maria Assunta Peci ed Eleonora Sinibaldi.

Se si guardano i dati di arrivi e presenze nel periodo 2023-2024, emerge una riduzione del 3,26% nei siti culturali non Unesco contro un aumento del 7,39% degli arrivi in quelli Unesco; così, mentre le presenze aumentano del 2,5% in media nei siti privi di riconoscimento, nei siti Unesco l’aumento è del 14,87% (2024 su 2023) srcondo i primi risultati dello studio interdisciplinare su ‘Impatto economico dei riconoscimenti Unesco’ avviato nel 2023 dalla Cattedra Unesco dell’Università Unitelma Sapienza di Roma, di cui è direttore appunto Petrillo, professore di Cultural heritage and food alla Luiss Guido Carli.  

Tra i casi quelli di Pantelleria, +9,7% turismo l’anno, +75% turismo fuori stagione e +500% aumento forza lavoro agriturismo in dieci anni; dei Pizzaiuoli Napoletani con +283% corsi professionali e +420% scuole accreditate dei pizzaiuoli (tutte all’estero); del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene +45,4 strutture turistiche (contro una media del 3% in siti simili) e +35,4 posti letto (contro 8,2% in siti simili).

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