Superano per la prima volta i livelli pre-pandemici gli arrivi dei turisti stranieri in Giappone, sostenuti dalla convenienza della svalutazione dello yen e la progressiva ripresa delle rotte aeree. Secondo i dati dell’Organizzazione nazionale del turismo (Jnto), in ottobre il numero dei visitatori nel Paese del Sol Levante ha superato di poco quota 2.516.000, un aumento dello 0,8% rispetto allo stesso mese di riferimento del 2019, con i Paesi asiatici, l’Australia e il Nord America, a fare da traino.
Nei primi 10 mesi dell’anno le presenze dei turisti hanno sfiorato i 20 milioni, in linea con l’obiettivo di quota 25 milioni per l’intero 2023. I cittadini dalla Corea del Sud si confermano al primo posto, con 631mila visitatori, più che triplicati rispetto ad ottobre 2019, seguiti da Taiwan con circa 425.000, e una rialzo del 2,7%. In calo invece gli arrivi dalla Cina – che prima del Covid era il primo gruppo di turisti in
Giappone – con un -64,9% a poco più di quota 256mila, a causa del più lento rilassamento delle restrizioni sui viaggi varate da Pechino. Decisamente invertito invece l’approccio dei cittadini giapponesi che si recano in viaggio fuori dai confini nazionali: -43,6% rispetto al 2019, a quota 937mila.
