venerdì, 22 Novembre 2024

Rodi brucia: turisti evacuati, quasi 8 mila italiani sull’isola

Disastro in Grecia per gli incendi scoppiati prima a Rodi e poi a Corfù: migliaia di turisti sono stati evacuati mentre la Farnesina sconsiglia di recarsi a Rodi. L’incendio boschivo divampato sei giorni fa nel centro dell’isola si è esteso velocemente verso sud-est, favorito dai forti venti che hanno fatto raggiungere alle fiamme i 5 metri di altezza, distruggendo molte abitazioni e hotel. Le fiamme fuori controllo hanno costretto migliaia di residenti e turisti ad abbandonare le proprie abitazioni e gli alberghi, nell’ambito di quella che è stata definita dalle autorità come “la più grande operazione di evacuazione mai realizzata” nel Paese.

La località di Lindos, per cui si temeva inizialmente la possibilità d’incendi e dove sono presenti molti italiani, è comunque al momento al sicuro. In generale la circolazione sull’isola è piuttosto congestionata.

Per chi prevedeva di partire per Rodi la Farnesina consiglia di considerare una destinazione alternativa nelle vicinanze e comunque tenere conto delle difficoltà di trasporto. Molti turisti presenti in questo momento sull’isola sono clienti Alpitour. L’azienda sta provvedendo ad anticipare i rientri con diversi voli. I clienti potranno contattare il numero di assistenza dedicato Alpitour +39-011-19682471. Per tutti i connazionali a qualsiasi titolo presenti a Rodi si suggerisce la registrazione sul sito www.dovesiamonelmondo.it e di scaricare la App ‘Unità di Crisi’, gratuita e disponibile per tutti i cellulari. Ciò permetterà di ricevere più facilmente tutte le comunicazioni dell’Unità di Crisi.

Secondo i calcoli di Astoi, i turisti italiani (esclusi gli sbarchi dalle crociere) a Rodi in questi giorni dovrebbero essere circa
7/8 mila di cui circa 2500 clienti dei tour operator italiani appartenenti all’associazione. L’associazione ha anche spiegato di essere in contatto con l’Unità di Crisi della Farnesina per l’opportuna triangolazione tra l’ambasciata italiana ad Atene e gli operatori, al fine di riuscire ad assistere al meglio i clienti e rendere più celere lo scambio di informazioni. Inoltre, alcuni operatori stanno inviando aeromobili speciali per far rientrare i propri clienti in Italia.

La Protezione civile greca ha organizzato centri di accoglienza e raccolta e sta cercando di facilitare i trasporti verso l’aeroporto e i porti disponibili, per consentire gli imbarchi verso ulteriori destinazioni. Gli sfollati sono stati temporaneamente ospitati in alberghi, centri congressi, strutture sportive e scuole, dove sono stati riforniti di cibo, acqua e assistenza medica.
Il ministero degli Affari Esteri greco, in contatto con le ambasciate, ha allestito un hotspot nell’aeroporto internazionale, in modo da aiutare i turisti che hanno perso i documenti durante l’evacuazione a tornare nei loro rispettivi Paesi.  In tutto sono stati fatti evacuare dodici centri abitati nell’isola: tra questi, ci sono i villaggi di Lindos, Kalathos e Pefki, alcune delle località turistiche più rinomate. Secondo i vigili del fuoco, saranno necessari ancora diversi giorni per contenere l’incendio nell’isola di Rodi, soprattutto a causa del forte vento che continua a soffiare. Intanto è stato proclamato
lo stato d’emergenza. Intanto nella notte sono circa 2.500 le persone che sono state evacuate dall’isola greca di Corfù a causa. Per motivi di sicurezza, residenti e turisti sono stati allontanati dalle aree vicine al fronte dell’incendio e trasferiti allo stadio Agios Markos e al Teatro Municipale di Corfù.

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