sabato, 27 Aprile 2024

Per una settimana cucina italiana alla ribalta in 105 Paesi del mondo

Sono oltre 1.300 gli eventi in programma nell’ambito della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che, dal 21 al 27 novembre, si svolgerà in 105 nazioni, dagli USA al Giappone, passando per Canada, Brasile, Russia, Cina ed Emirati Arabi Uniti, coordinati dalla rete all’estero della Farnesina; 295 le sedi diplomatiche, consolari e gli istituti italiani di cultura attivati. L’iniziativa fa parte del piano per la promozione e la difesa dell’autentico Made in Italy agroalimentare all’estero, portato avanti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Mipaaf, in sinergia con il Ministero dello Sviluppo economico e Ministero dell’Istruzione.

Tra gli obiettivi: far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata; valorizzare il saper fare italiano; diffondere i valori unici della dieta mediterranea; presentare l’offerta formativa del nostro Paese nel settore enogastronomico; rafforzare la presenza della cucina italiana all’estero anche mediante le attività di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dell’offerta della ristorazione italiana di qualità; promuovere i percorsi del gusto in Italia per i turisti.

“Leghiamo il grande tema della cucina a quello del lavoro dei nostri produttori, un tratto distintivo – ha sottolineato il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina – che rende il modello Italia unico nel mondo. Perchè quando raccontiamo un piatto, raccontiamo anche la storia di chi lo ha realizzato, di un territorio, della qualità delle materie prime. Una filiera in cui sicurezza ed eccellenza diventano parole chiave. Questa è una delle tappe di un percorso nato ad Expo Milano, dove abbiamo compreso il grande valore, anche politico, del cibo nella nostra società nei prossimi anni. E allora rafforziamo questa rete che abbiamo creato, anche grazie al Food Act, tra istituzioni, mondo della cucina e dell’agroalimentare, per raccontare il nostro saper fare e cosa significa essere italiani. È questa la nostra forza e il nostro orgoglio”.

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