sabato, 27 Aprile 2024

Balneari scendono in piazza a Roma l’11 aprile

“È urgente una nuova legge di tutela della nostra balneazione attrezzata. L’inerzia e i ritardi dello Stato italiano ci costringono alla mobilitazione. Come è noto dall’inizio della nuova legislatura chiediamo al governo e al Parlamento di emanare una legge di tutela delle aziende attualmente operanti e di un modello di balneazione di successo fiore all’occhiello del made in Italy, ma, fino ad oggi, non siamo stati ascoltati”. Lo sottolineano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba – Confesercenti, annunciando una manifestazione a Roma, giovedì 11 aprile in piazza Santi Apostoli.

“L’assenza di atti concreti ed efficaci ha creato una situazione caotica per gli enti concedenti e pericolosa per il settore del turismo balneare italiano – continuano i rappresentanti delle due associazioni di categoria più rappresentative – . Non possiamo permetterci, purtroppo, di aspettare ancora. Non c’è più tempo: i Comuni stanno partendo per le gare applicando, in modo ognuno diverso e disparato, la cosiddetta direttiva Bolkestein. Alcuni le hanno già indette, con esiti prevedibili e sotto gli occhi di tutti. Nessuna spiaggia libera in più. Nessuna tariffa più conveniente per i turisti. Si toglie soltanto l’azienda a chi l’ha realizzata per consegnarla al ‘grande capitale’. Siamo, pertanto, costretti alla mobilitazione. Giovedì 11 aprile si torna a Roma, in piazza Santi Apostoli, insieme ai sindaci di tutti i Comuni rivieraschi. Non contro il governo, ma per sollecitare le istituzioni nazionali a legiferare con urgenza: bisogna superare il caos amministrativo e mettere in sicurezza un importante settore economico di questo Paese formato da 30.000 imprese e 100.000 addetti diretti. Saremo in tanti a Roma, provenienti da tutta la penisola, per salvare il lavoro e le aziende – concludono – ma anche per salvaguardare un modello di balneazione attrezzata che il mondo ci invidia”.

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