Il mondo del turismo oggi, venerdì 4 marzo, scende in campo per richiamare l’attenzione sulle condizioni disastrose in cui versa il settore, e lo fa con una serie di flash mob organizzati in alcuni dei luoghi portanti della filiera turistica nel nostro paese: a Roma, al Colosseo, e poi a Venezia al Ponte di Rialto, a Rimini al Parco Fellini, a Palermo al Teatro Massimo e a Cagliari, al Bastione di Saint Remy.
Con questa iniziativa Filcams, Fisascat e Uiltucs tornano a chiedere alle istituzioni una risposta che sia finalmente risolutiva.
Anche nei suoi recenti interventi il Governo ha dichiarato di riconoscere “la fase di difficoltà attraversata dall’intera industria del turismo” e ha stanziato altri 100 milioni per il Fondo unico nazionale dedicato, in aggiunta ai 120 previsti dalla legge di bilancio; un provvedimento al quale si è sommato un ricorso alla Cig scontato per le imprese del settore fino a marzo: ma è stato lo stesso ministro del Turismo Massimo Garavaglia a commentare che sì, si poteva ottenere di più.
È l’ennesima conferma di come non si tengano nella giusta considerazione i dati relativi alla centralità del turismo in Italia prima dell’emergenza sanitaria: terzo paese più visitato al mondo, 7 mila luoghi della cultura e 58 patrimoni culturali e naturali dell’umanità, 100 milioni di visitatori e 200 milioni di presenze straniere l’anno. Il settore rappresentava il 13% del prodotto interno lordo.
Un sistema imponente di imprese impegnate nell’accoglienza, nella ristorazione, nei pubblici esercizi, nei luoghi della cultura, nell’organizzazione e nell’intermediazione dei viaggi, negli stabilimenti balneari e nelle strutture termali, nei parchi divertimento, ma anche nella sfera fieristica e convegnistica, ridotto in ginocchio dall’emergenza sanitaria.
E al centro di questo tsunami, i lavoratori: inghiottiti, sballottati, abbandonati alla deriva a fronteggiare l’ennesimo innalzamento della curva dei contagi e un’altra ondata di disdette e chiusure, proprio mentre il governo liberava i licenziamenti, e gli ammortizzatori sociali con causale Covid, terminati con la fine del 2021, non venivano rinnovati.
Ecco perchè ora i sindacati chiedonp una nuova primavera per il rilancio del comparto la filiera, messa a dura prova dalla crisi pandemica e sanitaria che ancora continua produrre i suoi effetti, situazione aggravata dalle tensioni geopolitiche scatenate dalla guerra in Ucraina.
“Let’s Restart Tourism, Save jobs, Protect our wealth, Together – Rilanciamo il Turismo, Tuteliamo il lavoro, Proteggiamo il nostro patrimonio, Insieme” lo slogan della manifestazione. Riflettori accesi sulle diverse vertenze aperte a livello territoriale, con centinaia di addetti già coinvolti dalle procedure di licenziamento collettivo indiscriminatamente avviate dalle imprese della filiera, ma anche sulle priorità del sindacato confederale per assicurare una prospettiva di ripresa all’intero settore.