venerdì, 29 Marzo 2024

164,6 mln passeggeri nel 2022 negli aeroporti, Sud guida ripresa

Sono stati 164,6 milioni i passeggeri transitati negli aeroporti italiani nel 2022, più del doppio del 2021, anno in cui, tra effetti della pandemia e restrizioni alla circolazione, i viaggiatori furono solo 80,7 milioni. Traffico aereo in ripresa dunque con volumi, per il sistema nazionale, pari all’85% di quelli del 2019. Nel corso del 2022, infatti, il gap rispetto ai 193 milioni di passeggeri pre-Covid si è progressivamente ridotto, passando dal -39% del primo trimestre al -12% del secondo, fino al record dei mesi estivi, -7%, seguito dal -9% degli ultimi tre mesi dell’anno. Lo evidenzia Assaeroporti nel consuntivo 2022 dei dati di traffico degli aeroporti italiani. Analogo all’andamento dei passeggeri è stato, nel 2022, anche il trend dei movimenti aerei: sono stati 1.469.397, superando del 55% i valori del 2021 e raggiungendo il 90% di quelli del 2019.

La top 10 degli aeroporti per numero di passeggeri transitati nel 2022:

Roma Fiumicino con 29.360.613 (-32,6% rispetto 2019),

Milano Malpensa con 21.347.652 (-26% vs 2019),

Bergamo con 13.155.806 (-5,1% vs 2019),

Napoli con 10.918.234 (+0,5% vs 2019),

Catania con 10.099.441 (-1,2% vs 2019),

Venezia con 9.319.156 (-19,4% vs 2019),

Bologna con 8.496.000 (-9,7% vs 2019),

Milano Linate con 7.719.977 (+17,5% vs 2019),

Palermo con 7.117.822 (+1,4% vs 2019)

Bari con 6.205.461 (+11,9% vs 2019).

 

“Stiamo assistendo ad una forte ripresa del traffico aereo in Italia, superiore a quella di molti Paesi europei – ha commentato il presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo – soprattutto grazie ai risultati eccellenti della stagione summer. Fa particolarmente piacere che gli aeroporti del Sud e delle Isole, con oltre 51 milioni di passeggeri e un incremento del 2,2% sul 2019, recuperino i volumi pre-Covid così velocemente, a riprova di quanto il trasporto aereo sia centrale per i territori e la mobilità di persone e merci. Ci auguriamo che, altrettanto rapidamente, venga superata l’esclusione sostanzialmente ideologica del nostro comparto dal PNRR e che cresca l’attenzione al settore nel quadro dalle scelte politiche di sviluppo. Includere il comparto in un piano di rilancio significherebbe non solo aiutare i gestori ma soprattutto rimettere al centro della ripresa gli stessi passeggeri, contribuendo, in una delicata congiuntura economica, al finanziamento di operazioni che guardino anche alla sostenibilità”.

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