lunedì, 23 Dicembre 2024

Ecdc e Easa aggiornano linee guida voli: sì a mascherina e un solo controllo vaccino

Controllare una volta sola nel viaggio lo stato vaccinale o di eventuale guarigione dal Covid, oltre a indossare la mascherina, mantenere la distanza fisica e l’igiene delle mani: lo raccomandano il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea per la sicurezza dell’aviazione (Easa) nelle nuove Linee Guida, con le misure di protezione anti-Covid da adottare durante i voli, aggiornate sulla base dei nuovi dati sulla circolazione delle varianti e i programmi vaccinali.

Il protocollo propone per le persone che hanno ricevuto due dosi di vaccino o sono guarite dal Covid negli ultimi 180 giorni non siano sottoposte a test o quarantena, a meno che non provengano da aree ad alto rischio o dove circola una variante che preoccupa. In questo caso andrebbe considerato la richiesta di un risultato negativo a test antigenico rapido fatto non oltre 48 ore prima dell’arrivo o a tampone molecolare, eseguito non oltre 72 ore prima dell’arrivo. E’ inoltre molto importante usare il modulo per localizzare i passeggeri, per facilitare il tracciamento dei contatti. La distanza di almeno un metro e la mascherina indossata andrebbero usati durante tutte le tappe del viaggio non solo per voli nell’Unione europea, ma anche da e per paesi terzi.

“Le campagne vaccinali hanno permesso di rilassare alcune misure per i viaggiatori completamente immunizzati – commenta Andrea Ammon, direttrice degll’Ecdc – ma se le misure si rilassano troppo presto anche per i non vaccinati, rischiamo di vedere una rapida crescita dei casi di nuovo”. Nel documento si pone enfasi sul fatto che il controllo della prova della vaccinazione o della guarigione non creino code in aeroporto. Per questo si raccomanda di verificare queste informazioni solo una volta durante il viaggio, idealmente prima di arrivare all’aeroporto di partenza, anche per chi ha coincidenze di voli. Per chi non è vaccinato o non è guarito dal Covid nei precedenti 6 mesi, va considerato un approccio basato sul rischio del paese di provenienza e di tolleranza del rischio nel paese di destinazione.

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