“Vogliamo cambiare il concetto di stazione, offrendo la possibilità di ritirare in spazi personalizzati nei magazzini la spesa della catena del fresco fatta online, mail boxes per l’e-commerce e le consegne, una lavanderia, un barbiere. Anche le stazioni piccole possono dare un set di servizi standard per i pendolari. La stazione farà guadagnare tempo e spingerà all’uso del treno”. Lo afferma l’ad di Ferrovie, Renato Mazzoncini, in un’intervista a Repubblica in cui annuncia una rivoluzione della mobilità da fare rinnovando la flotta di treni, realizzando la fusione con l’Anas e puntando su aziende di trasporto locale come l’Atac.
Sul rinnovo del parco mezzi, “sull’alta velocità crescono i nuovi Frecciarossa 1000, treni che possono raggiungere i 400 km/h. Ne avremo 50. Ma il grosso dell’investimento sarà sul sistema regionale, dove intendiamo imprimere una svolta, perché noi abbiamo 50 milioni di passeggeri sulle Frecce, ma 600 milioni sulle linee regionali”, dice Mazzoncini, assicurando che entro il 2020 “il 75% della flotta sarà nuovo”.
Sull’Anas, “le Ferrovie si sono evolute negli anni, le strade sono a livello di tecnologia preistorico. Ora qualcosa sta cambiando, ad esempio con l’autopilota. L’Anas di Armani adesso non ha la tecnologia per farlo, ce l’abbiamo noi con Rfi”; dichiara l’ad. “Creando un polo delle infrastrutture per la mobilità si possono fare sinergie importanti, progettando insieme strade e ferrovie, facendo gare, mettendo insieme il backoffice. E assieme siamo più forti all’estero. L’infrastruttura di base del trasporto domani sarà ferro e strada, dobbiamo camminare assieme creando una delle forze più tecnologiche del Paese”.