sabato, 4 Maggio 2024

Sciopero Cgil blocca i cieli italiani: a terra oltre 200 voli

Disagi anche sui treni (più del 50% fermi) e nel trasporto locale fino a stasera

Metropolitane chiuse, bus a singhiozzo, aerei a terra e numerosi treni fermi: lo sciopero di oggi della Cgil ha creato disagi per i cittadini soprattutto sul fronte trasporti dove si sono registrate adesioni fino al 70%. Penalizzati soprattutto i passeggeri aerei con circa 200 voli cancellati tra arrivi e partenze negli aeroporti di Roma e Milano. A Fiumicino, sono almeno un centinaio tra arrivi e partenze, i voli cancellati. Oltre all'Alitalia, che per la fascia oraria interessata dall'agitazione ha soppresso una sessantina di voli tra arrivi e partenze, anche altre compagnie aeree, per lo più straniere, hanno già cancellato diversi collegamenti. Alcune centinaia i passeggeri rimasti a terra, i più penalizzati quelli stranieri che non erano a conoscenza dello sciopero generale proclamato dalla Cgil e che sono di ritorno dalle vacanze trascorse in Italia. Sono soprattutto loro a formare lunghe file davanti alle biglietterie delle compagnie aeree, in attesa di ricevere informazioni. Come nel caso della Lufthansa, dell'Iberia, della Vueling e della British Airways, e della Ryanair ed Easy Jet a Ciampino.
A Malpensa, invece, sono stati cancellati 106 voli con un'operatività dell'aeroporto del 75% mentre a Linate i voli cancellati sono stati 38 con un'operatività sempre del 75%. A fine mattinata in Spagna sono stati cancellati 74 voli per l'Italia, provenienti principalmente dai due principali aeroporti del paese, Madrid Barajas e Barcellona El Prat.
Nel trasporto ferroviario, secondo i dati diffusi dalla Filt-Cgil, al netto dei treni garantiti, a circa tre ore dall'inizio della protesta si è fermato il 50% dei convogli (prevalentemente regionali). Secondo i dati in possesso delle Fs, dopo le prime quattro ore di sciopero (9-13), è regolare il 94% dei treni a lunga percorrenza e il 60% dei treni regionali è previsto in orario.
Traffico inoltre rallentato nelle principali città anche a causa dei cortei e del maggiore utilizzo del trasporto privato in vista dello stop del trasporto pubblico locale.

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