Ci sono gli aeroporti minori al centro della convenzione siglata stamattina da Enac ed Enit che punta al loro rilancio attraverso nuove attività di promozione e comunicazione. Alla base c'è la consapevolezza che lo sviluppo dei flussi turistici di aviazione generale, in particolare quella "leggera" (piloti/proprietari), provenienti anche dall'estero, costituiscono a tutt'oggi un segmento turistico ancora assolutamente marginale ma estremamente qualificato nell'ambito dell'offerta nazionale.
Tra i punti salienti della Convenzione vi sono infatti le attività di promozione legate all'aviazione generale attraverso la diffusione di materiale informativo anche all'estero; la realizzazione di campagne internazionali finalizzate alla maggiore conoscenza della rete di aeroporti minori italiani, delle avio-eli-idrosuperfici ubicate sul territorio, comprese quelle di prossima ristrutturazione, e dei servizi aeroportuali; la creazione di eventi e workshop tematici volti a cogliere comuni opportunità di relazione, visibilità e diffusione.
"Per il triennio 2010-2012 – ha sottolineato il direttore generale dell'Enac Alessio Quaranta – abbiamo predisposto un importante investimento di 35 milioni di euro a favore degli aeroporti minori (60 oltre a circa 600 infrastrutture tra avio-eli-idrosuperfici) per valorizzare e sviluppare questo patrimonio e favorire l'incremento dell'aviazione generale. Ora, l'obiettivo del protocollo con l'Enit è sostenere ulteriormente la crescita di questi aeroporti con l'inserimento nei circuiti turistici. Si tratta, infatti, quasi sempre di scali vicini alle città che possono indurre a livello nazionale e internazionale traffico turistico e di business aviation".
"Per l'industria turistica un sistema articolato di aeroporti è fondamentale – ha commentato il presidente dell'Enit, Matteo Marzotto – e nello specifico degli aeroporti minori desidero evidenziare – ha aggiunto – alcuni aspetti particolarmente positivi dell'iniziativa, quali l'accesso col mezzo aereo ad aree straordinarie ma spesso meno note e meno raggiungibili d'Italia, il formidabile potere del passaparola di questa particolare categoria di turisti e della positiva ricaduta di immagine in termini di modernità reale e percepita".