giovedì, 19 Dicembre 2024

Enit al Wtm di Londra: gli inglesi in Italia per vacanze culturali

L’Italia resta stabile ai primi posti del rating per presenze internazionali. E’ uno dei dati che emerge dalle ricerche Enit su dati Istat, Unwto e Banca d’Italia al centro dei panel dell’Agenzia Nazionale del Turismo al Wtm, in corso a Londra fino a mercoledì 9 novembre 2022. L’evento è considerato un must per il settore turistico e l’Agenzia Nazionale del Turismo si promuove con uno stand di oltre 1700 mq in partnership con le Regioni italiane. Durante il World Travel Market stakeholder italiani e mondiali si confronteranno con nuovi trend e destinazioni. Grande attenzione al mercato Uk che ogni anno muove oltre 100 milioni di investimenti soprattutto per la vacanza culturale in città d’arte e al mare. Cinque le regioni in testa alle preferenze dei britannici: Lombardia, Lazio, Toscana, Veneto e Campania.

“I viaggiatori dal Regno Unito – sottolinea l’ad Enit Roberta Garibaldi – figurano ai primi posti della classifica dei turisti stranieri venuti in Italia per trascorrere una vacanza. prediligono l’accoglienza in hotel (10 milioni di presenze pari al 73,5% del totale) ma non disdegnano i villaggi turistici. A spingere gli inglesi a venire in Italia sono, in primis, le attrazioni culturali, seguite dalle spiagge e dalla possibilità di praticare sport in vacanza”.

Dati positivi per l’Italia che sta registrando crescite da ogni Paese con entrate per 21,3 miliardi di euro (+22,7% sul 2020; -52,0% sul 2019), con una quota di mercato che è passata al 4,2% dal 3,6% del 2020, portando il Belpaese al quarto posto della scala globale per entrate da turismo internazionale. Nell’anno sono salite anche le quote di Spagna (da 3,4% a 5,6%), mentre sono diminuite quelle degli USA (da 13,3% a 11,4%) e della Germania (da 4,1% a 3,6%). Dai dati Unwto gli arrivi dei primi sette mesi dell’anno hanno raggiunto il 57% dei livelli pre-pandemia. Rispetto invece allo stesso periodo del 2021, nel periodo gennaio-luglio 2022 gli arrivi di turisti internazionali sono quasi triplicati (+172%).

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