In termini di ristori, il vero problema del turismo “è il futuro”. Lo dice il ministro del turismo Massimo Garavaglia a Sky Tg24: “Il turismo è quello più in difficoltà, anche per motivi oggettivi”, ragiona il ministro citando il caso dei tour operator che lavorano sull’estero o gli alberghi che lavorano soprattutto sulla clientela internazionale: “A Roma su 1200 hotel 450 sono chiusi per mancanza di clienti”, è chiaro, dice, che servirà una coda di sostegni e di ristori. Al turismo, precisa Garavaglia, “servirà un miliardo di euro” e forse, aggiunge, su questo “non c’è ancora abbastanza sensibilità”. In questi mesi, ricorda Garavaglia, il ministero dei Turismo ha garantito ristori per 1 miliardo e 700 milioni di euro, per l’85% distribuiti (1,5 miliardi). “Per essere un ministero che esiste da pochi mesi siamo contenti”.
Nel 2021 è andata bene a chi ha lavorato d’estate, meno per l’inverno, aggiunge il ministro, che considera quello attuale per il suo settore un periodo “molto complicato” e torna a battere, come fa da settimane, sul tema della fiducia e sulla necessità di una comunicazione più sobria, che non scoraggi i viaggiatori. “Servirebbe un po’ di buona fiducia – dice il ministro – l’economia vive di aspettative”.
Sebbene questo non sia il solo problema: “A furia di dire che siamo i più belli e i più bravi abbiamo vissuto un po’ sugli allori – ragiona – mancava un po’ di organizzazione”. Quello che serve ora, continua, “è una migliore organizzazione, una maggiore spinta digitale e un po’ di sano pragmatismo. Negli altri Paesi non parlano così male di se stessi come facciamo noi. Siamo dei matti a parlare così tanto di covid quando all’estero ci vedono come quelli che stanno affrontando meglio la situazione. Ecco su questo basterebbe fare come gli altri: in Francia per esempio giornali e siti non parlano così tanto di covid come da noi”.
Quindi Garavaglia fa sapere che anche nella cabina di regia prevista per oggi non sono previste particolari modifiche per la stagione invernale. “Non posso anticipare niente, ma si può già dare un messaggio di tranquillità, si può andare a sciare in sicurezza”. Andare in montagna “non è assolutamente rischioso”, ribadisce Garavaglia sottolineando che a garanzia dei turisti dello sci ci sono i protocolli di sicurezza che peraltro, assicura, “non verranno inaspriti”. Si potrà andare a sciare, ripete il ministro “anche se la zona prescelta è considerata in arancione, gli spostamenti non saranno vietati”. Quindi l’appello, più volte ripetuto: “Non rinunciate alle vostre vacanze sulla neve, le disdette sono uno spreco, che perde l’occasione per una bella vacanza, e un danno per gli operatori”.