giovedì, 19 Dicembre 2024

Il turismo in audizione su legge bilancio: futuro nero senza aiuti immediati

La gravissima situazione in cui versa il turismo è stata ampiamente illustrata dagli operatori turistici e dalle associazioni sentiti nell’audizione in videoconferenza, presso la Commissione Attività produttive, nell’ambito dell’esame in sede consultiva del disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e Bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Nel 2020 – secondo Federalberghi – verranno meno 165 milioni di presenze straniere (-74,6%) e 81 milioni di presenze italiane (-37,5%). Le presenze totali saranno ben 245 milioni in meno (-56,2%). Il fatturato del comparto ricettivo subirà una perdita di 14 miliardi di euro (-57%). Tra agosto e dicembre il Governo ha stimato per i settori turismo e terme una riduzione del 70% delle assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2019.

Secondo Confturismo Confcommercio il futuro è ancora più nero: 7 italiani su 10 non prendono neanche in considerazione l’ipotesi di fare una vacanza – fosse anche solo di 2 giorni – da qui a fine gennaio.

Confindustria Alberghi ha sottolineato come “nessun DPCM abbia mai imposto la chiusura delle attività, ma di fatto l’hotellerie soffre gli effetti dovuti al blocco di fiere, congressi, eventi, convegni e alle limitazioni alla circolazione delle persone. Un momento difficilissimo, che dura ormai da 10 mesi e che rischia di complicarsi se saranno confermate le notizie stampa che circolano in queste ore dove si discute l’ipotesi di non riaprire gli impianti sciistici né tanto meno prevedere lo spostamento tra le regioni nelle prossime settimane comprese quelle di Natale e Capodanno. “Tra gli interventi più attesi – ha sottolineato durante l’audizione la vicepresidente Maria Carmela Colaiacovo – chiediamo correttivi al contributo a fondo perduto che, così come pensato, non riesce ad offrire un sostegno adeguato agli operatori alberghieri visto che gli aiuti sono esclusivamente correlati esclusivamente alle perdite subite nel mese di aprile 2020. Inoltre, sarebbe importante prevedere l’estensione del superbonus anche alle strutture alberghiere”.

Dal canto suo, la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli ha sottolineato che “ad oggi l’industria del turismo ha perso circa 70 miliardi di euro e quelli che abbiamo davanti saranno mesi molto delicati. Per salvaguardare la sopravvivenza delle migliaia di imprese che rischiano di scomparire da qui al prossimo anno con conseguenze inimmaginabili per l’occupazione e l’economia di interi territori, chiediamo che questa volta, i ristori arrivino in tempi rapidissimi e siano davvero adeguati al sacrificio che si sta chiedendo a tutti: imprese e lavoratori. L’assenza di turisti stranieri ha, inoltre, messo in ginocchio le attività di Tax Free Shopping per il quale è necessario che venga rivisto il limite del minimum spending come negli altri Paesi europei. Anche la previsione della proroga fino al 31 marzo 2021 dei contratti a termine senza causale appare troppo restrittiva e limitata per il nostro settore che per la ripartenza, essendo tipicamente stagionale, ha bisogno di una maggiore flessibilità nell’uso della forza lavoro temporanea.

Assoturismo Confesercenti infine ha ribadito come “il turismo internazionale è sostanzialmente assente da marzo scorso, è assente il turismo leisure e business travel; non si potrà contare sul turismo scolastico, i congressi ed eventi sono stati nuovamente sospesi; la stagione invernale è a rischio (altri 12-13 miliardi di euro), nonostante la pausa estiva, peraltro tutta generata dal turismo nazionale, la ripresa d’autunno e la seconda ondata della pandemia rischiano di dare un colpo mortale al settore”.

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