lunedì, 23 Dicembre 2024

Italia punta su turismo delle radici per triplicare le presenze

Cinque ministeri e 600 comuni uniti in un progetto del valore di 20 milioni di euro che vuole rilanciare il turismo in Italia, valorizzando i piccoli borghi ai quali gli italiani all’estero di seconda, terza e quarta generazione potranno fare ritorno per riscoprire le loro radici e la loro cultura. E diventando ‘ambasciatori’ nei Paesi in cui vivono per convincere gli stranieri a visitare l’Italia.

Questo il senso del progetto inserito nel Pnrr ‘Turismo delle radici: una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19‘ presentato alla Farnesina dai ministri degli Esteri Antonio Tajani, del Turismo Daniela Santanchè, dell’Istruzione Giuseppe Valditara e dell’Università Anna Maria Bernini, insieme al sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi.

“Puntiamo alla crescita del turismo nel nostro Paese non guardando soltanto alle grandi città ma anche ai piccoli centri”, ha sottolineato Antonio Tajani illustrando il progetto che si rivolge ai “tanti italiani nel mondo” che vogliono scoprire dove vivevano i loro antenati. “Abbiamo una potenzialità enorme e potremmo raddoppiare e triplicare le presenze turistiche”, ha spiegato, sottolineando che “per portare a casa il miglior risultato possibile abbiamo bisogno di un gioco di squadra” con gli altri ministeri. E il progetto “potrà funzionare se c’è una fattiva collaborazione” con i sindaci. Sono infatti i comuni sotto i 5.000 abitanti i principali destinatari del progetto che vede un valore di complessivo di 20 milioni di euro per iniziative che puntano a valorizzare piccoli borghi e zone rurali, con la ristrutturazione e il recupero di abitazioni e infrastrutture in disuso e favorendo i fornitori di servizi e prodotti locali.

“Il turismo delle radici – ha aggiunto Daniela Santanchè – è uno snodo cruciale per il settore, perché si rivolge a un bacino di utenza stimato in circa 80 milioni di persone, tanti sono gli italiani di seconda e terza generazione che vivono all’estero. Prima della pandemia, siamo arrivati a contare oltre 10 milioni di turisti delle radici, poi sono diminuiti ma nonostante tutto, nel 2021 sono stati 6 milioni gli italiani all’estero tornati nella nostra nazione, con una spesa pari a 4,2 miliardi di euro. Per questo il piano strategico da qui ai prossimi anni, riconosce un importantissimo valore al turismo delle radici, tanto da definirlo un vantaggio competitivo da sfruttare per arricchire l’offerta turistica nazionale. Come primo passo concreto, sul sito Italia.it sono stati pubblicati i validi contenuti già realizzati dal MAECI per i primi due volumi della guida al turismo delle radici. Abbiamo quindi creato un Hub dedicato al turismo delle radici che contiene video del Ministero degli esteri, informazioni e contenuti dedicati al turismo delle radici realizzati dal Maeci”.

“Il passato come traccia per il futuro – ha quindi concluso Ivana Jelinic Ceo Enit -. Nel mondo ci sono tante parti dei nostri ricordi, delle nostre memorie, delle nostre famiglie che occorre recuperare. Un patrimonio di identità e valore che si traduce anche in un’occasione di sviluppo del sistema turistico italiano. Gli italiani residenti all’estero e gli italo discendenti sono un bacino di potenziali viaggiatori fondamentali per lo sviluppo dell’incoming. Si tratta di viaggiatori che sviluppano un forte legame emotivo con i luoghi, con i ricordi legati alle vicende familiari e alle località e che sviluppano un racconto del territorio molto forte che va ad amplificare l’eco Italia nel mondo. Sono visitatori che programmano visite nel nostro Paese a lunga permanenza con una media di sette giorni a viaggio sviluppare non solo la filiera turistica anche tutto l’indotto. Solo nel 2021 hanno mosso oltre 4,2 miliardi di euro. Il 30% del turismo delle radici equivalente a circa 3 milioni di viaggiatori copre sia un target giovane che va da 25 e 34 anni (25,7%) sia un target che va dai 55 ai 64 anni (24%).Enit sta mettendo a punto con le regioni e con tutto il sistema Italia un’offerta turistica integrata ed omogenea dedicata a questo segmento che va analizzato e sviluppato con una prospettiva lungimirante” .

Clicca di seguito per scaricare la I e la II parte della Guida alle radici italiane:

GUIDA_ALLE_RADICI_ITALIANE_IT_EN

GUIDA-TURISMO-DELLE-RADICI-VOL-2_IT_EN_WEB

 

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