L’impatto delle stazioni sciistiche nella stagione 24/25 nel cuneese
28 Maggio 2025, 10:15
Un impatto economico complessivo pari a circa 111 milioni, dove per ogni euro speso dai visitatori si rileva un ritorno pari a 2,38 euro; importanti ricadute sulla comunità in termini di governance locale, offerta turistica, occupazione e valore del patrimonio immobiliare; dibattito fra gli attori locali su progetti di sviluppo sostenibile, innevamento artificiale, potenziamento di ricettività e attività gestionali e sulla destagionalizzazione del turismo.
Sono alcuni risultati dello studio condotto nel periodo dicembre 2024-marzo 2025 nelle stazioni di Prato Nevoso e Limone Piemonte – due tra le principali destinazioni sciistiche del Piemonte – e Pian Munè (Paesana) – rappresentativa delle piccole stazioni della provincia di Cuneo. Un’indagine condotta attraverso analisi storiche su occupazione, patrimonio immobiliare e andamento dei movimenti turistici, interviste sul campo rivolte a quasi 1.500 turisti ed escursionisti, questionari on-line proposti agli operatori economici della filiera turistica e focus group di opinion leader qualificati delle tre stazioni.
“La montagna, e in particolare lo sci, in Piemonte rappresentano un’assoluta eccellenza che porta ricadute socio-economiche rilevanti. Ora abbiamo anche uno studio che dimostra quanto questo settore sia importante per lo sviluppo regionale. Per ogni euro speso il ritorno è di oltre il doppio a beneficio di tutti gli attori locali, ovvero ristoratori, albergatori e gestori delle stazioni sciistiche – affermano l’assessore al Turismo Marina Chiarelli, l’assessore alla Montagna Marco Gallo e l’assessore al Commercio Paolo Bongioanni – Le stime segnalano che la stagione appena conclusa segna incrementi importanti di movimenti dall’estero con un aumento di oltre il 35% e una predominanza dei visitatori di Prato Nevoso che vengono dal Regno Unito (52,7%), a conferma che il Piemonte è sempre più attrattivo a livello internazionale. Guardando all’Italia è positivo vedere i turisti toscani scegliere le nostre montagne nonostante la distanza. La strada è quella giusta ma ora occorre fare uno sforzo in più per destagionalizzare il turismo. Continueremo ad investire in questo settore per rendere l’offerta sempre più vasta e allargata anche al di fuori del periodo invernale”.
“Lo studio ha consentito di conoscere le opinioni e i suggerimenti dei turisti e dei visitatori delle stazioni sciistiche in un’ottica di miglioramento dei servizi e dell’accoglienza secondo le loro aspettative – commenta il presidente del CdA di Visit Piemonte, Beppe Carlevaris – Le tendenze e le esigenze del mercato turistico sono in continua evoluzione e la percezione di operatori e residenti non sempre riesce ad esserne consapevole. In questo senso, e nell’ottica di uno sviluppo sempre più attento ai principi di sostenibilità, l’indagine può offrire spunti davvero utili per il turismo della neve nell’intero Piemonte”.
“I dati analizzati confermano come il comparto turistico montano invernale rappresenti un asset strategico per l’economia della nostra provincia – afferma il presidente dell’ATL del Cuneese, Mauro Bernardi – Il cambiamento climatico ci impone riflessioni volte ad avviare progettualità che possano garantire il lavoro non solo nella stagione invernale, ma per più mesi l’anno. Si tratta dunque di investire pensando alle nuove generazioni, con l’auspicio che il coordinamento territoriale e le risorse a disposizione possano giovare alla montagna in termini di residenti, comunità locali e imprenditori, fungendo anche da elemento attrattore per nuove famiglie e nuovi turisti”»”.
Dalla stima dei movimenti turistici ed escursionistici complessivi nelle tre stazioni per il periodo considerato, valutata con il comportamento di fruizione dall’indagine sul campo, risulta che la spesa iniziale sia stata pari a € 45.860.704 e che le voci di spesa principali siano i pernottamenti e le spese in bar e ristoranti, seguite dalle spese per skipass. L’impatto economico complessivo, è stato pari a circa € 111 milioni, con un moltiplicatore totale pari a 2,38, vale a dire che nella stagione sciistica 2024/2025 nelle tre località indagate, per ogni € speso dai visitatori c’è stato un ritorno pari a 2,38€.
Sul territorio dei comuni con impianti sciistici della provincia di Cuneo, tra il 2013 e il 2023 gli arrivi crescono del 25,7%: da 75.993 a 95.520 mentre le presenze mostrano una crescita tra il 2013 e il 2018 seguita nel periodo 2018-2023 da una flessione del 5%.
Complessivamente, i movimenti turistici su questo territorio in analisi, hanno rappresentato tra l’11% e il 15% degli arrivi totali in provincia, e tra il 14% e il 22% delle presenze su totale anno. Il periodo pre-COVID è stato il più positivo degli ultimi dieci anni, con una ripresa positiva dopo la riapertura post-pandemia.
Dal punto di vista dei movimenti turistici del territorio dell’ATL del Cuneese, la quota registrata nei mesi invernali dello sci (dicembre, gennaio, febbraio e marzo) rappresenta circa il 25% del totale.
Guardando alla quota del territorio montano, che raccoglie circa la metà dei movimenti del territorio dell’ATL, i mesi invernali del prodotto sci rappresentano circa il 28% del totale dei flussi annuali, ma per i comuni con impianti sciistici circa il 40%.
Complessivamente i comuni cuneesi con stazioni sciistiche raccolgono nei mesi invernali di gennaio, febbraio e marzo oltre il 73% dei pernottamenti consuntivati nella montagna cuneese.
Le prime stime dei movimenti turistici nelle due principali stazioni sciistiche del Cuneese per la stagione appena conclusa dicembre 2024 – marzo 2025, segnano incrementi importanti di movimenti dall’estero per Limone Piemonte con un aumento di oltre il 35% e un incremento dei movimenti nazionali di circa il 30% per Frabosa Sottana.
Lo studio ha fotografato la domanda turistica ed escursionistica della stagione invernale appena conclusa attraverso 1.407 interviste face-to-face: in particolare, sono state raccolte 579 interviste a Prato Nevoso e Limone Piemonte e 249 a Pian Muné.
Analizzando il profilo del visitatore delle tre stazioni sciistiche durante l’ultima stagione appena conclusa, si rileva tra i turisti italiani una predominanza di ospiti provenienti dalla Liguria sia per Prato Nevoso che per Limone Piemonte, rispettivamente 60% e 70%; per Prato Nevoso seguono i turisti toscani (16%) mentre per Limone Piemonte quelli lombardi (14%). Tra gli escursionisti, invece, primeggiano i liguri in entrambe le destinazioni.
Dal punto di vista delle provenienze estere, si registra una predominanza del Regno Unito (52,7%) per Prato Nevoso e della Francia (33%) per Limone Piemonte.
Se i visitatori di Prato Nevoso sono motivati quasi completamente dal praticare sport invernali (93%), a Limone Piemonte emerge anche un buon numero di persone interessate a dedicarsi ad altri sport o a non praticare alcuna attività (14% in entrambi i casi), all’insegna di un soggiorno di relax.
Le famiglie sono il profilo principale dei visitatori in entrambe le località; a Prato Nevoso la maggioranza degli intervistati pernotta quasi totalmente a Frabosa Sottana (99,6%), mentre i turisti di Limone Piemonte scelgono anche altre località limitrofe: Vernante (5,4%) ed Entracque (1,6%).
A Prato Nevoso la spesa media pro capite degli escursionisti italiani risulta più alta rispetto alle altre destinazioni ed è pari a 165€; a Limone Piemonte, si registra la spesa media più alta tra i turisti dall’estero pari a 402€.
Maggiori approfondimenti a questo link https://www.visitpiemonte-dmo.org/stazioni-sciistiche-cuneese-1e-speso-ne-genera-238e/