mercoledì, 27 Novembre 2024

Federalberghi Bari, perso record di ‘ricicloni d’Italia’. AMIU nega sconto su TARI

Il modello ambientale virtuoso consolidato dalla Federalberghi, ufficializzato nel 2012 in un protocollo d’intesa con il Comune di Bari, ha regalato alla città un invidiabile record nazionale. Il sistema alberghiero cittadino registra da anni il tasso di raccolta differenziata dei rifiuti più alto d’Italia con percentuali che vanno dal 60% al 70%, a seconda delle strutture con o senza ristorante. Questa buona pratica ambientale rischia di fallire a causa di un poco comprensibile muro burocratico eretto dai vertici dell’Amiu, l’azienda municipalizzata per l’igiene urbana. Questi signori hanno, infatti, negato agli albergatori lo sconto sulla Tari per gli anni 2018 e 2019 in rapporto alla percentuale di materiale differenziato raccolto, come previsto da un apposito regolamento comunale fin dal 2012.
Gli albergatori non ci stanno a rinunciare al vessillo di migliori ‘ricicloni’ d’Italia, né tantomeno a far arretrare l’intera città sulle tematiche ambientali, asse portante del programma del sindaco Decaro. È stata predisposta, pertanto, un’istanza di reclamo alla Commissione Tributaria Provinciale.
“Gli albergatori baresi – dice Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Puglia e Bari Bat – respingono al mittente gli incomprensibili ostacoli creati dai vertici dell’Amiu, finalizzati ad affossare le nostre buone pratiche ambientali. Questo avviene, inoltre, in un anno in cui i nostri alberghi stanno già soffrendo gli enormi danni causati dalla pandemia del Covid-19, proprio mentre sono all’ordine del giorno provvedimenti di ristoro e aiuti da parte delle istituzioni regionali e nazionali. Contro il rifiuto da parte dell’Amiu di applicare gli incentivi alla nostra raccolta differenziata, previsti da un regolamento comunale fin dal 2012, le singole aziende alberghiere di Bari hanno redatto un reclamo alla Commissione Tributaria Provinciale”.
“Per provare a giustificare la negazione di un nostro diritto acquisito dallo svolgimento della corretta procedura di smaltimento – prosegue Caizzi – l’Amiu ha usato per il 2018 il silenzio-rifiuto, per arrivare nel 2019 a un atto di diniego, irricevibile perché non tiene conto del fatto che il tipo di rifiuto prodotto all’interno degli alberghi è assimilabile a quello ‘domestico’. Le nostre strutture, pertanto, a differenza di quelle industriali e/o artigianali, non possono accendere “un contratto a titolo oneroso stipulato con soggetto privato autorizzato” per poter richiedere uno sconto della Tari”.
“Non siamo disponibili a rinunciare al nostro record di migliori alberghi ‘ricicloni’ d’Italia – conclude il leader degli albergatori baresi e pugliesi – né tanto meno a fare una disastrosa marcia indietro rispetto alla civiltà ambientale raggiunta dalla nostra città. Le barriere di una burocrazia volutamente ottusa non fermeranno le nostre buone pratiche che, voglio ricordarlo, sono ai primi posti del programma del Sindaco Antonio Decaro. Per raggiungere l’eccezionale risultato della nostra raccolta differenziata abbiamo destinato risorse importanti per la formazione e l’educazione ambientale dei nostri dipendenti e per la gestione delle isole ecologiche interne. Il Comune di Bari ha voluto premiare questo nostro impegno accordandoci un piccolo sconto. È paradossale assistere al triste spettacolo di un’azienda municipalizzata che rema contro il Comune, suo socio unico di riferimento”.

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