"Un disastro per la cultura pugliese e un grave danno per i 20 operatori che resterebbero senza lavoro". Sono le parole di Ruggiero Mennea, consigliere regionale pugliese del Pd, in merito al rischio che importanti siti museali e parchi archeologici pugliesi restino sguarniti di servizi aggiuntivi, ovvero senza biglietteria, libreria specializzata, visite guidate, informazioni, accoglienza dei turisti, attività promozionale e didattica. Alla base della questione c'è la vertenza contrattuale tra la Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia e la Novamusa Puglia Scarl, società concessionaria dei servizi aggiuntivi museali, che chiede condizioni contrattuali meno onerose.
"L'assenza dei servizi aggiuntivi – commenta Mennea – equivarrebbe di fatto alla chiusura di luoghi culto per la cultura, l'arte, la storia e le tradizioni della nostra regione, che punta molto sulla vocazione turistica. Dover fare a meno dei musei nazionale archeologici di Taranto, Gioia del Colle, Manfredonia e Altamura e dei parchi archeologici di Monte Sannace, Siponto, Egnazia e Canne della Battaglia, con i rispettivi antiquarium, significa compiere un grave passo indietro sotto il profilo culturale e turistico, che avrebbe ripercussioni nefaste sul turismo, sulle comunita' e sui venti dipendenti attualmente impegnati. Per scongiurare queste conseguenze occorre l'impegno di tutti – ha precisato – Chiederò all'assessore regionale ai Beni culturali, Angela Barbanente di aprire un tavolo tecnico con la Soprintendenza per mediare e cercare di trovare una soluzione in tempi brevi a questa spiacevole vicenda".