giovedì, 2 Maggio 2024

All’aeroporto di Catania gli investimenti previsti e i lavori sono già iniziati

La Sac ha “già realizzato, con fondi propri, parte significativa degli investimenti previsti nei primi anni del piano e che i ritardi nella realizzazione di alcuni di essi sono dovuti prevalentemente a fattori esterni alla società di gestione” dell’aeroporto di Catania. E’ quanto emerso sugli investimenti di circa 120 milioni di euro previsti dal contratto di programma Enac-Sac del 2012, di cui si è parlato in un incontro tra il cda dell’Enac, la Sac e il sindaco di Catania Enzo Bianco.  

La Sac ha detto di disporre dei mezzi finanziari necessari per completare il piano di investimenti. Sono, peraltro, già in atto i lavori per la sopraelevazione del parcheggio P4, che porterà circa 1.500 posti auto in più, la cui copertura sarà realizzata con pannelli fotovoltaici; il rifacimento integrale dei servizi igienici dell’intera aerostazione; la riqualificazione del Terminal T4, prima parte della complessiva riqualificazione del terminal Morandi.   

L’Enac, inoltre, ha preso atto della decisione della Sac di avviare un percorso di quotazione tramite Ops alla Borsa di Milano, allo scopo di ottenere l’equity necessaria ai futuri investimenti previsti dal piano quarantennale per un impegno di circa 500 milioni di euro.

Quindi, sono state condivise le priorità per lo sviluppo dello scalo catanese: interramento della ferrovia per consentire la creazione di una nuova pista idonea al traffico intercontinentale e la realizzazione del collegamento intermodale con la ferrovia; il potenziamento del radar di Sigonella; inserimento dello scalo etneo nel Ten-T Core Network.  

Nell’ambito dell’audizione sono stati anche affrontati gli aspetti relativi alla copertura del costi di assistenza al volo per lo scalo di Comiso, la cui società di gestione, la Soaco Spa, è partecipata da Sac. L’assessore ai Trasporti della Regione Siciliana, Giovanni Pizzo, ha sottolineato la necessità di una gestione industriale degli aeroporti siciliani con la cessione delle quote di maggioranza degli enti locali. 

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