sabato, 4 Maggio 2024

Investimenti in ritardo a Palermo, Enac esprime preoccupazione

Preoccupazione è stata espressa dal cda dell’Enac per i ritardi nello sviluppo degli investimenti all’aeroporto di Palermo. Analizzando la situazione relativa all’andamento economico-finanziario e allo sviluppo degli investimenti infrastrutturali sullo scalo siciliano e, “nel ribadire la necessità di realizzare, su tutti gli aeroporti, gli investimenti previsti dai contratti di programma rispettando anche i tempi di realizzazione, l’Ente ha espresso preoccupazione in merito alla situazione emersa al Falcone Borsellino”.

“Il consiglio, pertanto – si legge in una nota – ha invitato le strutture dell’Ente competenti in materia a continuare le verifiche per definire in breve tempo un quadro certo della situazione e delle azioni da intraprendere, tenendo conto del ritardo che si è accumulato in termini di investimenti e di relativo sviluppo dello scalo”.   

Secondo il deputato Pd Michele Anzaldi, “è molto grave che l’aeroporto di Palermo rischi la chiusura per gli inadempimenti dello società di gestione sull’adeguamento delle strutture contro il rischio sismico. Il Governo valuti se non sia opportuno intervenire, dopo aver chiesto una relazione dettagliata all’Enac”. Anzaldi ha quindi annunciato la presentazione di un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio.

“Entro fine mese – spiega Anzaldi – la società che gestisce lo scalo deve presentare il piano per gli interventi antisismici, che vanno realizzati entro il 2019. Invece di ottemperare, i gestori hanno chiesto di derogare la normativa, che vale per tutti gli aeroporti italiani, allungando la scadenza al 2021. E’ accettabile attendere 6 anni prima di mettere al sicuro la struttura da eventuali terremoti? Possibile che un aeroporto che dal 1972 al 2010 ha avuto 4 incidenti aerei, di cui due vere e proprie stragi con centinaia di vittime, abbia ancora una delle piste senza luci e non sia per la sicurezza all’avanguardia nel mondo? Si fatica a comprendere per quale motivo uno scalo, che è in continua crescita con l’ultimo aumento fatto registrare del 7% di passeggeri, debba rinviare gli adeguamenti infrastrutturali, potendo contare tra l’altro su incassi in aumento”. 

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