lunedì, 4 Novembre 2024

Non possiamo aspettare: l’allarme della Fipe in una lettera a Musumeci

Ennesimo grido di allarme da parte degli operatori in questo momento di grave crisi. Questa volta una lettera aperta è stata rivolta al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore all’Economia Gaetano Armao e al presidente dell’ABI Sicilia Salvatore Malandrino da parte di Fipe Sicilia, che rappresenta in tutto il territorio siciliano circa 15.000 pubblici esercizi, con una forza lavoro continua e stagionale di circa 90.000 persone, da aggiungere a tutti i titolari e spesso anche ai collaboratori familiari che alzano il numero di occupati a circa 105.000 unità.

“Abbiamo messo per iscritto – si legge nel documento firmato dal presidente Dario Pistorio e il vicepresidente Antonio Cottone – una serie di richieste che riteniamo più necessarie per un comparto abituato ad accogliere centinaia di migliaia di persone ogni giorno sia con la popolazione residente che con la popolazione turistica:
• Gli interventi ad oggi nei Pubblici esercizi devono essere di carattere straordinario.
• Blocco integrale di oneri e contribuzioni previdenziali e assistenziali (sino ad una accettabile ripresa del mercato e comunque non  prima del dicembre 2020)
• Ricorso alle banche con accessi facilitati o con rating meno rigidi (COVID -19) con eventuale cancellazione del merito creditizio (Crif), allargando le maglie della meritocrazia bancaria e cercando di evitare l’attuazione di tale operazione alle aziende in odor di mafia che incorrerebbero il rischio dell’utilizzo del denaro incrementando  il ricorso all’usura.
• Riconoscimento dello stato di “Calamità di Pandemia” per poter fruire dei risarcimenti previsti dalle attuali polizze assicurative
• Blocco dei  “Crediti Cambiari” e “Assegni Postdatati” (problema evidenziato   anche dal Presidente Musumeci ) con la non “ Protestabilità” sino al mese di ottobre 2020
• Far pagare con effetto immediato le utenze solo per la parte dei consumi reali ed annullare le voci attinenti al trasporto energia, accise, addizionale, oneri, iva , fino al 30 dicembre 2020

Noi non ci fermiamo, ma già pensiamo ad un progetto di ricostruzione del settore, guai se così non fosse, e voglio ricordarVi che la Sicilia è stata più volte citata come meta turistica da importantissime testate  mondiali come  tra le migliori mete  enogastronomiche e ne sono controprova le tantissime eccellenze enogastroniche che altresì ci rappresentato in Italia e nel mondo.
Dunque da attuare a partire dalla sospensione delle attuali misure di contenimento, Noi chiediamo:
• Riduzione del 35/40% della contribuzione previdenziale sul lavoro subordinato, prevedendo crediti d’imposta da utilizzare per le nuove assunzioni e/o per l’impiego di persone svantaggiate con conseguente diminuzione del lavoro sommerso
• Detassazione e decontribuzioni degli straordinari e dei benefits
• Coinvolgimento attivo delle realtà imprenditoriali locali nelle scelte strategiche per la riqualificazione o espansione urbanistica e nell’erogazione di sovvenzioni pubbliche
• Predisposizioni di protocolli unici validi su tutto il territorio siciliano.

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