Il Programma triennale di sviluppo turistico della Regione 2019-2021, presentato alle associazioni di categoria all’audizione di martedì scorso in V Commissione all’Ars, secondo Confesercenti Sicilia è uno strumento fondamentale per far crescere il settore, previsto dalla legge 10 del 2005, ma che finora non è stato mai realizzato. Il piano, predisposto dall’assessorato al Turismo, dopo il passaggio in Commissione dovrebbe andare all’approvazione della Giunta di governo entro il prossimo 30 giugno.
“In questi 13 anni – dice Salvo Basile, coordinatore regionale Assoturismo Sicilia – nessun testo ha mai completato l’iter previsto dalla legge”. L’auspicio di Confesercenti Sicilia è dunque che “si arrivi fino in fondo all’approvazione del piano, introducendo anche gli accorgimenti necessari a renderlo quanto più efficace possibile”.
In V Commissione, Confesercenti Sicilia ha presentato un emendamento, chiedendo la creazione di un Osservatorio che monitori periodicamente i risultati e il reale investimento delle risorse rispetto alle strategie del piano. “La scelta dell’assessorato di creare un piano condiviso con le associazioni datoriali è sicuramente da plaudire – dice ancora Basile – ma è importante mantenere questo doppio sguardo anche rispetto alla realizzazione di quanto viene previsto”.
Basile auspica anche “un confronto costante sulle riforma della legge sul turismo da attuare per sciogliere i nodi che rallentano la crescita del settore: dal tema della mobilità e dell’accesso al territorio a quello delle professioni turistiche, ai sistemi di classifica delle strutture ricettive, al problema della governance degli attori pubblici e privati che concorrono alla formazione del prodotto turistico, fino al regolamento delle agenzie di viaggio e turismo che risale a un Regio decreto del 1937”.
Ai lavori della Commissione, insieme a Basile, ha preso parte Anna Maria Ulisse, responsabile regionale di Assoviaggi Sicilia che ha ricordato un’altra grande questione aperta e che sta a cuore agli operatori dell’intermediazione dell’offerta turistica: l’impossibilità, in questo momento, di partecipare a fiere di settore per commercializzare l’offerta siciliana in base ad un regolamento della Comunità europea e alla riforma Lombardo che demanda tale competenza all’assessorato alle Attività produttive. “Sappiamo che si sta cercando una soluzione – ha detto Ulisse – ma ci preme ribadire che questo stato di cose crea enormi difficoltà alle aziende del settore e rischia di rallentare anche qualsiasi piano di sviluppo turistico”.