sabato, 20 Aprile 2024

A Gangi un museo nella chiesa madre ad hoc per il Giudizio Universale

Uno spazio museale adiacente alla Chiesa madre di Gangi per trasformare il borgo siciliano in polo culturale  artistico delle Madonie ma soprattutto per ammirare in tutto il suo splendore la tela del ‘Giudizio Universale’ di Giuseppe Salerno, conosciuto come lo Zoppo di Gangi. Si tratta del dipinto su tela più grande d’Italia, dopo il ‘Giudizio Universale’ di Michelangelo alla Cappella Sistina. La tela del Seicento attualmente si trova nella parete laterale dietro l’altare maggiore della Chiesa Madre di Gangi, borgo delle Madonie.

“È in una posizione poco visibile e fruibile dai visitatori – racconta don Giuseppe Amato, parroco di Gangi -. Per valorizzare l’opera abbiamo studiato un itinerario artistico, dal nome ‘Dall’Inferno al Paradiso’, che che valorizza tutte le opere presenti nella Chiesa Madre e che presto si estenderà anche alle altre Chiese. Le tre sale espositive recentemente realizzate, grazie alla collaborazione del laboratorio di restauro ‘TRA ART’, guidate dal direttore artistico Giuseppe Inguaggiato, e finanziate con un contributo dell’amministrazione comunale, raccoglieranno diverse opere pittoriche, gli argenti e gli ex voto che raccontano la fede del popolo di Gangi e una mostra di arte contemporanea”. In pratica, il progetto vedrà nascere nella Torre normanna che predomina sulla facciata esterna della Chiesa un centro di esposizione per mostre di arte contemporanea.

Le opere d’arte, contenute nella chiesa, creeranno un polo museale unico sulle Madonie. “Siamo orgogliosi di aver contribuito in maniera incisiva a questo progetto – dice Francesco Migliazzo, sindaco di Gangi – in continuità al lavoro svolto negli anni per la valorizzazione del nostro borgo. La collaborazione con la parrocchia per noi è preziosa e amplia il già consistente itinerario artistico che ha portato Gangi ad essere meta di interesse nazionale e internazionale”.

Il progetto, già inserito nell’Itinerarium Pulchritudinis della Diocesi di Cefalù, si sta proiettando ad entrare nella rete dei piccoli Musei del Ministero per i Beni Culturali. “I visitatori potranno ammirare da vicino la tela e saranno aiutati nella lettura dell’opera da un sistema di luci e voci fuori campo che permetteranno una visione completa dal punto di vista artistico e teologico”, spiega Giuseppe Inguaggiato, già direttore artistico del Piccolo Museo del Duomo.

 

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