Al Museo di Lipari la storia si può toccare con mano
22 Aprile 2025, 12:20
La storia antica da toccare con le mani, accessibile a non udenti e non vedenti, ma anche la straordinaria opportunità di vivere l’esperienza di una rappresentazione del teatro greco, nelle modalità in cui avveniva nell’Atene del V secolo a.C.
A partire dal mese di maggio il Museo archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari si apre ancora di più alla collettività e all’inclusione grazie a una serie di innovazioni tecnologiche realizzate con i fondi del Pnrr per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive. Nel museo – che fa parte del Parco archeologico delle Isole Eolie della Regione Siciliana, ente diretto dall’architetto Rosario Vilardo – arriveranno copie tattili delle maschere della tragedia antica (come Paride e Filottete, IV a.C. figure riconducibili alla perduta tragedia di Sofocle “Filottete a Troia”) e della commedia nuova (come Pseudokore e l’Etera, prima metà III a.C.), statuette comiche (come il Satiro sconcertato, dalla pancia gonfia e l’inequivocabile citazione fallica, tipica della satira del IV a.C.), vasi delle culture preistoriche e un cratere attico a figure rosse (V a.C): in tutto 35 reperti tattili, perfettamente uguali agli originali e realizzati in Pla (bioplastica ricavata da zuccheri vegetali) con tecnologie digitali e laser scanner, che potranno essere toccati dai visitatori non vedenti e non solo.
Realizzato con le università di Milano (Cattolica) e Reggio Calabria e Naos Lab, il progetto – finanziato dal Pnrr con circa 500mila euro – prevede anche video in Lis, storytelling a tema e due golf car per i visitatori a ridotta mobilità (Vrm). Le novità saranno presentate al Parco delle Eolie il 2 e il 3 maggio, nell’ambito di un convegno e un workshop. Poi il 3 maggio l’emozione di una rappresentazione teatrale che ha dell’eccezionale: nel teatro di pietra della rocca di Lipari, con il mare a fare da stupenda scenografia, andrà infatti in scena il “Il Prometeo incatenato” di Eschilo, con gli attori che indosseranno maschere teatrali perfettamente riprodotte dai reperti archeologici originali, miniature provenienti dai corredi funerari di Lipari ed esposti al Museo. Nello spettacolo, prodotto dalla compagnia teatrale dell’associazione “Kerkís.