martedì, 7 Maggio 2024

Corte dei Conti: in musei siciliani più custodi che visitatori

Ma Missineo non ci sta: corriamo il rischio di indebolire i controlli e la tutela sul nostro patrimo

Capita che in Sicilia i custodi dei musei e dei siti archeologici siano più numerosi dei visitatori. Lo spreco è tanto evidente che ha meritato un curioso richiamo nella relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, Giovanni Coppola. L'infoltimento del personale nei servizi, ben oltre le ordinarie necessità, è antico ma una nuova spinta è venuta da una legge regionale che, nel maggio dell'anno scorso, ha dato il via libera alla stabilizzazione di 4.841 precari. Ad esempio, nella zona archeologica di Ravanusa, ci sono 10 custodi e un solo visitatore in un anno che peraltro non ha neppure pagato il biglietto, perché non è richiesto. Non va meglio dove il biglietto si paga. Il museo archeologico di Caltanissetta, per esempio, mantiene in servizio 21 custodi, ma incassa solo 1.437 euro. Non meno emblematico il caso del museo archeologico di Marianopoli, sempre in provincia di Caltanissetta: 201 euro incassati, 14 custodi.
"Sia chiaro – ha avvertito Coppola – che non sono per la chiusura dei luoghi d'arte, ma il buon senso vorrebbe che, fermo restando il servizio di guardiania per evitare atti di vandalismo, la maggior parte di quei custodi fosse dirottata altrove per trovare più utile collocazione".
Pronta la replica dell'assessore regionale dei Beni culturali, Sebastiano Missineo: "siamo coscienti che esistono situazioni di esubero che si tramandano dal passato e dunque recepiamo con attenzione le indicazioni della Corte dei Conti". Per l'assessore, però, sarebbe un errore mettere in relazione esclusivamente il numero dei custodi con gli incassi e con le presenze nei musei.
"La sicurezza nei musei e nei parchi archeologici – continua Missineo – deve essere garantita in tutti i siti siciliani ed è affidata ai nostri operatori che svolgono il servizio di sorveglianza. La quantità dei visitatori e gli introiti della biglietteria sono indicatori importanti. Ma quando si parla di ridurre il numero dei custodi bisogna fare attenzione: si corre il rischio di indebolire i controlli e la tutela sul nostro patrimonio storico e artistico. In ogni caso le cifre fornite mi sembrano esagerate, molte delle persone stabilizzate sono distaccate in uffici di altre amministrazioni come tribunali e procure".

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