martedì, 19 Novembre 2024

Crocetta prepara la rivoluzione ai Beni culturali ma Zichichi è in bilico

Per lo scienziato si pensa a un ruolo tecnico. E poi più musei e meno parchi archeologici

La "rivoluzione" di Rosario Crocetta sta per colpire anche i Beni culturali e soprattutto l'assessore  Antonino Zichichi. "Credo che una riflessione la faremo. Zichichi è un intellettuale e uno scienziato. Ha trasmesso belle idee. Può essere un grande supporto. Ma serve un assessore più tecnico e pragmatico, per un assessorato che rilascia concessioni o le blocca", ha detto il governatore in un'intervista a LiveSicilia, prospettando un imminente cambio in giunta.
Nel piano, già presentato ai sindacati, saltano 94 postazioni dirigenziali, le soprintendenze tornano ad avere più potere, i dipartimenti vengono ridotti da quattordici a dieci, aumentano gallerie e musei "autonomi". La scure cade anche sugli enti con doppie funzioni e doppi emolumenti: come Mothia e le miniere Floristella, dove i "servizi parco" della Regione si sommano al ruolo di fondazioni private, o del parco di Lercara Friddi, dove c'è un museo comunale.
La rivoluzione è al momento una proposta. Col riassetto cambierebbe di nuovo la musica per i parchi archeologici: verranno rispediti sotto la direzione delle soprintendenze. Cadranno così numerose teste di direttori: dei 26 parchi archeologici attualmente esistenti ne saranno eliminati 23.  Ne resteranno solo tre: Himera, Giardini Naxos e Agrigento, gli unici istituiti in maniera corretta. Ma poi ne potranno essere creati altri 13, per raggiungere il totale di 16 zone archeologiche previsto dalla legge del 2011. Ci saranno invece più musei. È prevista ad esempio l'apertura di Palazzo Mirto, che ha 30 mila visitatori l'anno, come museo autonomo rispetto all'Abatellis. E un altro sito distinto sarà la casa-museo di Antonio Uccello di Palazzolo Acreide, al momento accorpata al parco archeologico.  

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