Proseguire verso uno sviluppo sostenibile del turismo capace di coniugare passato e presente, tradizione e innovazione. C’è un’unione di intenti tra gli ecomusei di Sicilia. Quella di proseguire nella strada intrapresa che, in diverse realtà dell’Isola, non ha tardato a dare i suoi frutti. E c’è anche una certezza: solo insieme questi primi, timidi successi potranno ampliarsi e moltiplicarsi in ogni angolo del nostro territorio.
Alla fine di un anno ancora complesso ma che ha visto sbloccarsi attività in presenza e turismo, la Rete museale degli Iblei traccia un bilancio dell’attività degli ecomusei siciliani, e di quello degli Iblei in particolar modo. E lo fa forte di quanto emerso anche nell’ambito di un importante appuntamento che si è tenuto a Canicattini Bagni: il primo convegno regionale degli ecomusei di Sicilia, dal titolo “La Sicilia orientale e lo sviluppo sostenibile. Il ruolo degli ecomusei”.
Al convegno hanno partecipato Paolo Amenta, presidente del Gal Val d’Anapo – Agenzia di sviluppo degli Iblei e i sindaci di Canicattini Bagni, Marilena Miceli, di Floridia, Marco Carianni e di Ferla, Michelangelo Giansiracusa, oltre ai delegati dei diversi Comuni della provincia di cui fanno parte i musei inseriti nella Rete museale degli Iblei. Presenti, con i loro interventi, anche Marta Ferrantelli, direttrice dell’ecomuseo del cielo e della terra di Acireale (Ct), Giambattista Pisasale, direttore dell’ecomuseo Grotta del Drago di Scordia (Ct) e Viviana Rizzuto, presidente dell’ecomuseo dei Cinque sensi di Sciacca (Ag).
Paolino Uccello, presidente dell’ecomuseo degli Iblei, spiega: “Oggi è di fondamentale importanza riuscire a orientare l’economia non solo verso il profitto ma, soprattutto, verso il benessere delle comunità e una migliore qualità della vita. Lo sviluppo sostenibile deve offrire ai cittadini servizi ambientali, socioeconomici e culturali senza minacciare di compromettere i sistemi naturali. E con l’importante riconoscimento degli ecomusei, la Sicilia può finalmente arricchire la propria offerta culturale, rafforzando la rete dei suoi attrattori turistici, coinvolgendo i territori e le comunità locali”.
“Il grande patrimonio artistico e culturale del nostro comprensorio impone a tutti gli operatori del settore un impegno se possibile ancora più forte e deciso, fondato sulla sensibilizzazione delle comunità locali verso le straordinarie potenzialità delle diverse realtà. Perché solo uniti potremo rilanciare l’offerta turistica e sostenibile del nostro territorio che non è, e non deve essere, una meta di passaggio bensì di permanenza”, conclude Cetty Bruno, coordinatrice dell’ecomuseo degli Iblei.